Narnia Festival 2015 Inauguration

Narnia Festival

Al Narnia Festival, il linguaggio del cuore

Sabato 23 luglio la cerimonia di premiazione del concorso poetico ispirato al linguaggio dell’anima

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Si avvia a conclusione l’edizione 2016 del Premio di poesia spirituale e umanità “G. Jovine” ispirato al “linguaggio dell’anima”. Sabato 23 luglio, alle ore 18, presso la Chiesa di San Francesco nel centro storico di Narni (edificio di stile tardo romanico del XIII-XIV secolo, in prossimità di Piazza dei Priori) si terrà la presentazione dell’antologia, edita da IF Press, dove sono pubblicate le migliori poesie degli autori finalisti.
L’evento si svolgerà nell’ambito del Narnia Festival, una grande kermesse d’arte, musica e cultura che si si tiene annualmente in Umbria, nella suggestiva cornice dei siti archeologici della città di Narni (provincia di Terni). Ai testi poetici sarà abbinata una “colonna sonora” musicale con un’esibizione al pianoforte di Cristiana Pegoraro, direttore artistico del Narnia Festival, e del maestro Lorenzo Porzio.
“Il Narnia Festival – ha dichiarato la Pegoraro, concertista italiana affermata a livello internazionale – è un luogo dove la bellezza diventa linguaggio universale per unire differenti culture, religioni, condizioni sociali… per costruire un nuovo umanesimo ed un mondo migliore. Siamo quindi onorati di accogliere nel programma un’iniziativa poetica come il premio di poesia G. Jovine – Il linguaggio dell’anima, ispirata ai temi dell’amore e della fratellanza…”.
Il 2016 è l’anno del Giubileo straordinario della misericordia, voluto da Papa Francesco per ravvivare la speranza di un mondo più fraterno attraverso una nuova apertura spirituale verso gli ultimi, i poveri, gli emarginati. E il Narnia Festival, in quanto “contenitore” di forme espressive dialoganti in uno stesso spirito creativo, ne interpreta, in qualche misura, il pensiero e il sentimento.
Non a caso tutti gli ultimi pontefici si sono soffermati sulla speciale sintonia che lega l’esperienza religiosa all’emozione artistica. Possiamo ricordare, a tale proposito, le parole di Giovanni Paolo II nella sua bellissima Lettera agli artisti. In quel mirabile documento del 1999 il grande Pontefice individuava il “perché” dell’arte nella capacità di andare “oltre ciò che percepiscono i sensi” e di penetrare la realtà interpretandone “il mistero nascosto”.
“Nella creazione artistica – scriveva Karol Wojtyla – l’uomo si rivela più che mai immagine di Dio, e realizza questo compito prima di tutto plasmando la stupenda ‘materia’ della propria umanità e poi anche esercitando un dominio creativo sull’universo che lo circonda”.
Sono concetti di cui si avverte l’eco anche nel regolamento istitutivo del Premio, laddove recita: “Il linguaggio dell’anima, Premio di poesia spirituale e umanità intitolato alla memoria del poeta Giuseppe Jovine, è un’iniziativa ispirata ai temi della pace, dell’amore, della fratellanza, della condivisione e dell’accoglienza. Finalità del Premio è contribuire ad una nuova cultura dell’incontro, riaffermando il valore della poesia come linguaggio universale, capace di accomunare culture, popoli e tradizioni”.
È importante aggiungere che l’iniziativa riprende e dà continuità al Premio di poesia “Giuseppe Jovine”, istituito nell’anno 2000 da Carlo Jovine, figlio del poeta, per ricordare una delle voci più alte della letteratura italiana del secondo ‘900. Un ricordo al quale, nel corso degli anni, hanno dato il loro contributo personaggi di spicco della scena letteraria, che si sono alternati in Giuria e nelle attività culturali del Premio: Mario Luzi, Maria Luisa Spaziani, Stanislao Nievo, Giuliano Manacorda, Valentino Zeichen e numerosi altri.
Di grande rilievo anche la Commissione giudicatrice dell’edizione 2016 del Premio, formata da personalità di primo piano della cultura, del giornalismo e dello spettacolo: Renzo Allegri, Roberto Bignoli, Antonio Gaspari, Rosario Giuffrè, Paolo Gulisano, Carlo Jovine, Cristiana Pegoraro, Alessandro Rivali, Enrico Vanzina, Pamela Villoresi.
“La poesia per Giuseppe Jovine – scrive Carlo Jovine nella prefazione all’antologia poetica che raccoglie le opere degli autori finalisti – rappresentava lo stupore dinanzi alla varietà e al mistero della vita, sempre riavvertito come una musica magica che scandisce ritmi solenni del tempo che tornano nella memoria, e per la memoria, a porre le basi per una rinascita dell’uomo, per una riappropriazione e una presa di coscienza delle sue radici, della sua dignità, dei suoi valori più profondi”.
Valori che fanno parte di un sentire comune dell’umanità nella sua accezione più alta e che i poeti partecipanti al Premio hanno interpretato, alla luce della loro sensibilità e del loro stile espressivo. Ecco dunque i nomi degli autori che hanno trovato posto nell’antologia del Premio intitolata, appunto, Il linguaggio dell’anima. Poeti della sezione autori adulti: Stefania Andreocci, Henry Ariemma, Gaetano Bortoli, Fausto Carratù, Paola Cascio, Giancarlo Castagna, Davide Rocco Colacrai, Fabiano Di Nuccio, Edoardo Ferri, Augusto Finessi, Carmelina Giancola, Giuseppe Mandia, Fantino Mincone, Marco Righetti, Bianca Maria Simeoni, Clarissa Vokan, Visar Zhiti. Sezione giovani poeti: Chiara Esposito, Irene Paolini, Alessio Rosei, Riccardo Scano, Giuliano Vinci.
Nel corso dell’evento del 23 luglio saranno proclamati ufficialmente i vincitori del Premio di poesia per la sezione “Autori adulti” e la sezione “Giovani poeti”. Ai due vincitori sarà consegnato il Leone d’argento del Narnia Festival a cura dei promotori del Premio: Zenit agenzia internazionale di stampa, Narnia Arts Academy, IF Press editrice, Orbisphera social network, Associazione Giuseppe Jovine.
 
 

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Massimo Nardi

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