Aggiunte nelle preghiere eucaristiche

I vescovi non hanno alcuna facoltà di inserire intenzioni speciali, salvo che nella Preghiera dei Fedeli

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Nella sua rubrica settimanale di liturgia, padre Edward McNamara LC, professore di Liturgia e Decano di Teologia presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, risponde oggi a due lettori riguardo un unico tema.

Durante la Messa le preghiere eucaristiche numero I, II, III, IV vanno lette così come sono. Può tuttavia il vescovo di una diocesi, aggiungervi una preghiera speciale, come per esempio una preghiera per le vocazioni? – B.W., Windhoek, Namibia.

Quando un concelebrante viene scelto per recitare una parte delle preghiere eucaristiche, può aggiungere “… e per i sacerdoti e i religiosi e per tutto il popolo di Dio”, dopo la menzione del Santo Padre e del vescovo? E ancora, esiste la possibilità di aggiungere “e per il vescovo ausiliare (o emerito) tal dei tali”? — J.P., Pennsylvania (USA).

La risposta alla prima domanda è negativa. Un singolo vescovo diocesano non può aggiungere o inserire altre preghiere nelle Preghiere Eucaristiche. Se desidera inserire preghiere speciali all’interno della Messa può, ad esempio, ordinare di inserire una preghiera speciale nella Preghiera dei Fedeli.

In caso di grave necessità può anche ordinare o dare l’autorizzazione che venga usata una formula speciale della Messa, anche se in circostanze normali la liturgia non permetterebbe l’uso di tale formula. Per esempio, se le circostanze lo richiedono, egli può dare l’ordine di celebrare la Messa del Messale Romano per la Pace e la Giustizia, anche di domenica nel Tempo di Natale o nel Tempo ordinario, o in qualsiasi altro giorno liturgico, eccetto le Solennità, le domeniche di Avvento, di Quaresima e di Pasqua, la Settimana Santa, l’ottava di Pasqua, il Mercoledì delle Ceneri e Ognissanti.

I vescovi d’Inghilterra e Galles offrono i seguenti suggerimenti per includere particolari intenzioni di preghiera nella Messa:

“Nelle Giornate di Preghiere Speciali, e soprattutto nelle domeniche, è consono annunciare la Giornata di Preghiera Speciale nelle parole di introduzione all’inizio della Messa, e di inserire l’intenzione speciale nella Preghiera dei Fedeli (Suppliche). Bisogna aver cura che le rimanenti suppliche della Preghiera dei Fedeli vengano formulate in accordo con le norme date nell’Ordinamento Generale del Messale Romano (OGMR).

“Quando una Giornata di Preghiera, o un’altra osservanza, cade di Domenica, i testi della Messa e del Lezionario della domenica vengono normalmente usati.

“Durante i giorni feriali, l’uso di adatte “Messe e orazioni per varie necessità e occasioni” o “Messe votive” va tenuto in considerazione per sottolineare la caratteristica della Giornata di Preghiera. Le Letture assegnate nel Lezionario per ogni giorno feriale non vanno omesse troppo frequentemente e senza una valida ragione. È spesso più utile ricercare eventuali intenzioni particolari attraverso le letture assegnate a ogni giorno, piuttosto che scegliere dall’Ordinario della Messa quelle che a prima vista appaiano più appropriate all’intenzione.

“L’omelia della Messa è necessaria al nutrimento della vita cristiana. Essa dovrebbe sviluppare alcuni temi dalla lettura delle Scritture o dei testi liturgici della Messa, tenendo conto del mistero che viene celebrato oppure dei bisogni di chi ascolta. L’omelia non dovrebbe rimanere strettamente limitata alle intenzioni del solo Ciclo di Preghiera, né essere rimpiazzata da un discorso non omiletico o un appello per denaro”.

Se, tuttavia, un vescovo è convinto che ci sia una valida ragione pastorale per includere un’aggiunta all’interno della Preghiera Eucaristica o qualsiasi altro cambiamento permanente al Messale, dovrebbe innanzitutto convincere i due terzi della conferenza episcopale, circa la validità della sua proposta. Una volta che i vescovi avranno votato in favore della proposta, questa verrà mandata a Roma per essere confermata, e solo dopo che la Santa Sede avrà dato la sua approvazione si potrà inserire la novità nel Messale di quel Paese.

Seguendo questa procedura, alcune conferenze episcopali, come ad esempio quella spagnola e quella italiana, hanno inserito un’aggiunta alle Preghiere Eucaristiche da utilizzare ogni domenica. Esse hanno anche aggiunto alcuni testi e Messe in altre parti del Messale.

Per quanto riguarda la seconda domanda, deve essere chiaro che se un vescovo non ha l’autorità di fare aggiunte alla Preghiera Eucaristica, allora, di conseguenza, neppure un sacerdote può farlo.

Tuttavia, l’ausiliario può essere menzionato in quanto questa possibilità è già contemplata nel Messale. Riguardo la menzione di altri vescovi a parte il locale ordinario, la Congregazione per il Culto Divino emanò un decreto l’8 giugno 2008 (protocollo n. 652/08/L) che emendava la terza edizione tipica in lingua latina del Messale Romano appena prima di pubblicare una ristampa con numerose correzioni. I contenuti di questo decreto sono poi stati incorporati nell’OGMR:

“149. Il sacerdote prosegue la Preghiera eucaristica, secondo le rubriche indicate in ogni formulario della Preghiera stessa.

“Se il celebrante è un Vescovo, nelle Preghiere, dopo le parole: il nostro Papa N. soggiunge: me, indegno tuo servo. O dopo le parole: del nostro Papa N., aggiunge: di me indegno tuo servo. Se invece il Vescovo celebra fuori della sua Diocesi, dopo le parole: il nostro Papa N. aggiunge: e me indegno tuo servo, e il mio fratello N., Vescovo di questa Chiesa N., o dopo le parole:del nostro Papa N., aggiunge: di me indegno tuo servo, e del mio fratello N., Vescovo di questa Chiesa N.

“Il Vescovo diocesano o colui che è ad esso equiparato a norma del diritto, si deve nominare con questa formula: con il tuo servo il nostro Papa N. e il nostro Vescovo (o Vicario, Prelato, Prefetto, Abate) N.

“Nella Preghiera eucaristica è permesso nominare i Vescovi Coadiutori e Ausiliari, non invece altri Vescovi eventualmente presenti. Quando si dovessero fare più nomi, si dice con formula generale: e con il nostro Vescovo N. e i Vescovi suoi collaboratori.

“In ogni Preghiera eucaristica tali formule si devono adattare, secondo le esigenze grammaticali.”

Quando un concelebrante menziona il vescovo nelle Preghiere Eucaristiche n. II, III e IV, anch’egli segue la regola sopramenzionata.

[Traduzione dall’inglese a cura di Maria Irene De Maeyer]

***

I lettori possono inviare domande all’indirizzo liturgia.zenit@zenit.org. Si chiede gentilmente di menzionare la parola “Liturgia” nel campo dell’oggetto. Il testo dovrebbe includere le iniziali, il nome della città e stato, provincia o nazione. Padre McNamara potrà rispondere solo ad una piccola selezione delle numerosissime domande che ci pervengono.

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Fr. Edward McNamara

Padre Edward McNamara, L.C., è professore di Teologia e direttore spirituale

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