Il fercolo argenteo di sant'Agata (Foto 2007) / Wikimedia Commons - Peppe64 , GFDL

“Agata ieri, Don Pino Puglisi oggi"

Il messaggio della santa patrona di Catania riletto alla luce dell’attualità dal neo arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, nel solenne pontificale officiato nel Duomo della città etnea

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Un intenso programma di cerimonie, d’incontri culturali e musicali ha caratterizzato la festa solenne di Sant’Agata, patrona della città e diocesi di Catania.
Al solenne pontificale con quasi tutti i Vescovi di Sicilia, presieduto dal neo arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, il messaggio di Sant’Agata vergine e martire, è stato riletto alla luce dell’attualità.
“Agata ieri, Don Pino Puglisi oggi ci testimoniano che un cuore puro, integro, trasparente, casto è il vero, unico presupposto per superare l’egoismo di matrice idolatrica che attanaglia i nostri stili di vita e le nostre relazioni”.
Queste parole di mons. Lorefice hanno caratterizzato il senso della festa che racconta e comunica il sacro, e s’intreccia con le tradizioni popolari e folcloristiche che rendono la festa di Sant’Agata eccezionale e stupenda. La terza del mondo per partecipazione di fedeli e di fascino.
La festa che dura tre giorni e inizia con la messa dell’aurora durante la quale viene esposto il prezioso  busto reliquario, si articola in due processioni che ricalcano il giro esterno alle mura della Città ed il giro interno nel pomeriggio del giorno 5 febbraio, e dura l’intera notte fino alla mattina del giorno 6.
I messaggi spirituali pronunziati dall’arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina il 4 febbraio e poi l’omelia del pontificale dell’arcivescovo d Palermo mons. Corrado Lorefice e nel pomeriggio l’omelia dell’Eparca di Piana degli Albanesi, mons. Giorgio Demetrio Gallaro hanno connotato il cammino spirituale della festa inserita nell’anno giubilare della misericordia e come ha detto mons. Gristina “aiuta a vincere l’indifferenza, lenire le ferite con l’olio della consolazione, fasciarle e curarle con la solidarietà e l’attenzione dovuta”
Il primato dell’interiorità, la ricostruzione delle coscienze, come ha ricordato mons. Lorefice caratterizza la dimensione spirituale della misericordia che si manifesta anche tramite il volto di Sant’Agata che accoglie e benedice i sui cittadini devoti.
L’invito ad imitare le virtù della Santa martire, come ha detto Mons. Gallaro, sollecita una vita cristiana fedele al Vangelo e coerente nelle scelte civili che portino benefici all’intera comunità.

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Giuseppe Adernò

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