"Af-Pak: il cuore dell'Asia"

Il nuovo volume, edito dall’IsAG, inaugura la collana “Giano” a cura di Francesco Brunello Zanitti

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Af-Pak la sfida della stabilità,il futuro afghano e pakistano tra interessi contrapposti e cooperazione regionale” è  il titolo del nuovo volume che inaugura la collana “Giano” a cura di Francesco Brunello Zanitti, edito dall’IsAG (Istituto Alti Studi di Geopolitica e Scienze Ausiliarie) e Fuoco Edizioni. Il testo è incentrato sull’analisi di un’area, quella dell’Afghanistan e Pakistan – da cui deriva il neologismo Af-Pak recentemente coniato all’interno dei circoli di politica estera statunitense – che per via della sua posizione geografica, oltre ad aver storicamente avuto un importante ruolo di incontro tra popoli e culture e ad essere stata snodo dei traffici commerciali dell’antica via della seta, riveste un ruolo centrale nelle attuali questioni di politica internazionale dal momento che su quel lembo di terra insistono gli interessi di importanti attori, regionali e  globali. L’Af-Pak è infatti una zona di collegamento tra l’Asia centrale e l’Asia meridionale, tra la Russia, le Repubbliche centro asiatiche e l’India così come è un punto di connessione tra il Vicino Medio Oriente e l’Estremo Oriente, tra cui la Cina e l’Iran. Pertanto, sotto il profilo geostrategico, è implicito che una concreta influenza su di essa garantirebbe il controllo dei più importanti corridoi energetici e commerciali a livello mondiale.

Il testo ha il pregio di fare una disamina scrupolosa e approfondita dell’area attraverso un approccio interdisciplinare che abbraccia elementi geografici, storici, sociali, etnografici e religiosi, quali fattori imprescindibili per comprendere sia la crucialità dei rapporti che i due Paesi intrattengono con la regione circostante che per delineare gli ipotetici scenari futuri.

Nel primo capitolo, infatti, l’autore traccia un profilo etnografico e storico attraverso il quale pone in evidenza come i due Paesi siano fortemente interconnessi da un intreccio di comunanze etniche e linguistiche tali da rendere vana la famosa Linea Durand che segna il confine artificiale tra i due Stati e che venne stabilita nel 1893 in seguito all’accordo tra Mortimer Durand (Segretario degli affari esteri del Raj britannico) e l’emiro afghano Abdur Rahman Khan, al fine di fissare i limiti delle rispettive linee di influenza dopo le prime due guerre anglo-afghane (1839-42 e 1878-80).

Nel secondo capitolo, invece, è contenuto il cuore del volume in cui l’autore elabora la tesi secondo la quale buona parte delle problematiche relative al teatro afghano siano ascrivibili alle dinamiche dei rapporti Afghanistan, Pakistan e India, ed in particolare su come lo storico conflitto indo-pakistano incida pesantemente sulla situazione afghana dal momento che nel corso degli anni Islamabad si è adoperata per avere sull’Afghanistan una certa influenza al fine di ottenere sull’India un vantaggio strategico.

Nel terzo capitolo viene posto l’accento sull’importanza strategica dell’area quale ponte di collegamento energetico e commerciale, mentre nel quarto e ultimo capitolo Brunello Zanitti formula alcune considerazioni sulla possibile evoluzione degli scenari futuri e sulle conseguenze che potrebbero derivare dall’evoluzione delle situazioni attuali presenti sul tappeto, compresa la minaccia derivante dall’ascesa di una particolare forma wahhabismo sia nell’Af-Pak che nella regione circostante.

Nonostante la complessità e l’ampiezza della tematica, la sua comprensione  è agevolata sia dall’agile scrittura dell’autore, che rende la lettura del testo snella e piacevole, che dal cospicuo numero di grafici, carte geografiche e tabelle che fungono da supporto per la focalizzazione delle questioni cruciali.

Il libro inoltre è impreziosito dall’introduzione e dalla prefazione di due diplomatici italiani di grande prestigio quali Lamberto Zannier e Roberto Toscano. Quest’ultimo, in particolare, oltre a presentare l’opera in modo egregio, orientando sin dalle prime battute il lettore sui nodi focali,  ne esalta lo spessore sottolineandone la ricchezza e raccomandandone a breve una traduzione in lingua inglese. Il libro verrà presentato dall’autore il prossimo lunedì, 23 giugno, a Roma presso la biblioteca Rispoli, Piazza Grazioli 8, alle ore 18.

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Filippo Romeo

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