Foto: Paul Ronga - Commons Wikimedia (CC 0)

Addio al card. Agustoni, prefetto emerito della Segnatura Apostolica

Il porporato è scomparso a 94 anni. Le esequie celebrate dal cardinale decano Angelo Sodano il 17 gennaio in Basilica Vaticana. Il cordoglio del Papa: “Un sincero e solerte collaboratore della Santa Sede”

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È morto ieri, a 94 anni, il cardinale Gilberto Agustoni, prefetto emerito del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Le esequie saranno celebrate dal cardinale decano Angelo Sodano martedì 17 gennaio, alle ore 10, all’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana. Al termine della Messa, Papa Francesco presiederà il rito dell’Ultima Commendatio e della Valedictio.
Proprio il Papa, nell’apprendere la notizia della scomparsa, ha inviato un telegramma di cordoglio a Luisa Santandrea, nipote dell’anziano porporato, esprimendo a lei e ai suoi familiari la propria partecipazione al lutto. Il Santo Padre ricorda il defunto cardinale come un “sincero e solerte collaboratore della Santa Sede, in particolare come prefetto della Segnatura Apostolica”, che ha offerto “una testimonianza di zelo sacerdotale e di fedeltà al Vangelo”.
Nato a Schaffhausen in diocesi di Basel (Svizzera) il 26 luglio 1922, da una famiglia profondamente cristiana, Agustoni ha frequentato le scuole d’obbligo nella città natale, ma volendo diventare sacerdote, fu accompagnato nel seminario diocesano di Lugano, perché il padre voleva che seguisse l’esempio del fratello Luigi che già era entrato in quel seminario alcuni anni prima.
Terminati gli studi di liceo, venne inviato a Roma per iniziare la teologia. Fece un anno di propedeutica all’Università S. Tommaso, conseguendo il baccalaureato in filosofia, ma gli eventi bellici consigliarono il Vescovo di Lugano, Mons. Angelo Jelmini, a trattenere il suo studente in Svizzera e a fargli proseguire gli studi all’Università di Friburgo, dove infatti ha conseguito la laurea in sacra teologia.
Il 20 aprile 1946 è stato ordinato sacerdote nella Cattedrale di Lugano e il Vescovo lo nominò vice-assistente generale dell’Azione Cattolica diocesana. Gli affidava in modo particolare i ragazzi e i giovani e gli studenti nelle varie sedi universitarie svizzere. Curò quindi in quegli anni soprattutto la parte formativa elaborando i relativi programmi per la gioventù e per l’Associazione degli Esploratori Cattolici.
Nel 1950 il cardinale Ottaviani, allora assessore della Congregazione del Sant’Uffizio, chiese al vescovo di Lugano il giovane sacerdote Agustoni che egli aveva occasionalmente incontrato. L’alto Prelato dovette insistere non poco; ma alla fine il vescovo cedette, sia pure con rincrescimento.
Agustoni entrò al servizio della Santa Sede il 1° luglio 1950, avendo Ottaviani ottenuto dal Papa la licenza di assumere un sacerdote non ancora trentenne presso un Dicastero dalle competenze particolarmente gravi e delicate, soprattutto prima della riforma del medesimo avvenuta dopo il Concilio Vaticano II.
Questo fu anche il motivo per il quale l’assessore Ottaviani seguiva con particolare attenzione il giovane ufficiale della sua Congregazione: per completare la sua preparazione nelle scienze teologiche lo incoraggiò a iniziare gli studi di diritto presso la Pontificia Università del Laterano, studi che concluse con la licenza.
Intanto proseguiva il servizio presso il Dicastero fino a diventare Capo Ufficio. Durante quegli anni venne nominato anche Commissario presso la Congregazione per la Disciplina dei Sacramenti per la trattazione delle Cause matrimoniali. Subito dopo il Concilio venne nominato Consultore del «Consilium ad exsequendam Constitutionem de Sacra Liturgia», fungendo in tale veste anche da persona di collegamento tra i due Dicasteri che erano massimamente coinvolti nella difficile e storica impresa del rinnovamento liturgico post-conciliare. In seguito venne nominato Consultore della Congregazione per il Culto divino istituita da Papa Paolo VI.
Nel maggio 1970 passò nelle file della Magistratura ecclesiastica, quale Prelato Uditore del Tribunale della Rota Romana, presso il quale rimase fino al 18 dicembre 1986, quando il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II lo nominò Segretario della Congregazione per il Clero, e come tale Arcivescovo titolare di Caorle. È stato lo stesso Santo Padre a ordinarlo Vescovo il 6 gennaio 1987 assieme ad altri nove Confratelli, nella tradizionale ordinazione episcopale dell’Epifania.
Mons. Agustoni svolse la sua attività in seno alla Congregazione per il Clero in un momento particolarmente interessante per due avvenimenti di portata ecclesiale. Si stava infatti preparando, e poi si celebrò, nel 1990, il Sinodo generale dei Vescovi sulla Formazione del Clero nelle attuali circostanze, dal quale nacque il Documento Pastores dabo vobis. In pari tempo era stata costituita dal Santo Padre la Commissione per la Redazione del nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica, presieduta dal cardinale Ratzinger, della quale faceva parte anche il prefetto della Congregazione per il Clero, poiché il Dicastero era, più di ogni altro, interessato alla materia, data la sua competenza istituzionale nel campo della catechesi. La Congregazione era quindi chiamata a dare una collaborazione specifica e al Segretario del Dicastero incombeva l’opera di coordinamento di tale collaborazione.
Quale segretario della Congregazione, Agustoni è stato membro di diritto del Consiglio Internazionale per la Catechesi, che è un organismo costituito a lato del Dicastero e si è rivelato uno strumento valido per studio e la consultazione nel campo specifico della catechesi, perché ne fanno parte membri provenienti dalle varie parti del mondo. Questo Consiglio ebbe un nuovo impulso anche in vista della pubblicazione del nuovo Catechismo della Chiesa che si stava elaborando in quegli anni.
Mons. Agustoni ha svolto una parte attiva anche nella elaborazione della Costituzione Apostolica Pastor Bonus e del Regolamento della Curia Romana che ne rappresenta in parte la pratica applicazione. Nel maggio 1991, è stato nominato membro del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, rimanendo tuttavia segretario della Congregazione per il Clero. Ma appena un anno dopo, nell’aprile 1992 veniva nominato dal Santo Padre pro-prefetto del medesimo Supremo Tribunale, succedendo al cardinale Achille Silvestrini che era stato chiamato a prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.
Come pro-prefetto del Supremo Tribunale è stato nominato anche pro-presidente della Corte di Cassazione della Città del Vaticano. Il 29 novembre 1994 viene nominato prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, incarico mantenuto fino al mese di ottobre del 1998. Fu creato cardinale da San Giovanni Paolo II nel Concistoro del 26 novembre 1994, del Titolo dei Ss. Urbano e Lorenzo a Prima Porta.
Con la sua scomparsa il Collegio Cardinalizio risulta composto da 226 porporati, di cui 120 elettori e 106 non elettori.
 
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ZENIT Staff

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