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Addio a mons. Hilarion Capucci, arcivescovo greco-melchita

Si è spento a Roma, all’età di 94 anni, l’arcivescovo greco-melchita. Sostenitore della causa palestinese e attivista per la pace in Siria, negli anni ’70 fu arrestato dalle autorità israeliane

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All’alba del 1° gennaio è venuto a mancare a Roma l’arcivescovo greco-melchita mons. Hilarion Capucci. Nato ad Aleppo, in Siria, il 2 marzo 1922, già vescovo ausiliare presso l’arcieparchia di Gerusalemme dei Melchiti, arcivescovo titolare di Cesarea di Palestina dei Greco-Melchiti, ha condotto una vita molto intensa.
Partecipò al Concilio Vaticano II in veste di superiore generale dei Basiliani di Aleppo, dove fece un’intervento a proposito di ecumenismo e di apostolato dei laici.
Sostenitore della causa palestinese, nel 1974 fu arrestato dalle forze di sicurezza israeliane con l’accusa di contrabbando di armi dal confine libanese. Ritenuto colpevole di servirsi del suo status di diplomatico per rifornire di pistole, esplosivi e munizioni l’Esercito di liberazione palestinese, la sua pena fu di dodici anni di reclusione. Fu liberato nel 1978 – riferiscono fonti non ufficiali – grazie all’intercessione presso Israele della Santa Sede.
Il suo attivismo politico proseguì anche a seguito di quella vicenda. Fu oggetto di polemiche, nel 2002, quando nel corso di un corteo pro-palestinese a Roma, da un palco si prodigò in un’apologia dei “figli dell’intifada” che “vanno a combattere come se andassero a una festa”. Polemiche che si rinfocolarono nel febbraio 2009 e, ancora, nel maggio 2010, quando l’ormai anziano mons. Capucci partecipò a due spedizioni a bordo di flotte finalizzate a forzare il blocco navale imposto da Israele su Gaza.
Dal 2011, inizio del conflitto in Siria, è sceso in strada più volte per denunciare quella che ha definito “una cospirazione” di Paesi stranieri contro la Siria e contro il suo Governo presieduto da Bashar al-Assad. Nell’ottobre scorso ha concelebrato una Messa presso la Basilica Cattedrale di Montecassino (insieme all’abate di Montecassino, dom Donato Ogliari, e all’Archimandrita Melchita di Roma, rev. Mtanios Haddad) per la pace in Siria. È morto pochi giorni dopo la liberazione della sua città natale, Aleppo.
[a cura di Federico Cenci]

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ZENIT Staff

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