Foto: Girolamogrillo.it

Addio a mons. Grillo, il vescovo della Madonnina di Civitavecchia

Il presule aveva recentemente compiuto 86 anni. Durante il suo episcopato la Madonnina aveva lacrimato 14 volte. Inizialmente scettico, fu poi grande sostenitore del culto

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È morto questa mattina in Romania, dove era in vacanza, monsignor Girolamo Grillo, vescovo emerito di Civitavecchia-Tarquinia. Aveva compiuto da poco 86 anni e soffriva di problemi di deambulazione. Durante il suo episcopato la statua della Madonnina di Civitavecchia aveva lacrimato sangue per ben quattordici volte, ovvero dal 2 febbraio al 15 marzo 1995. L’ultima lacrimazione avvenne proprio nelle mani del presule che, inizialmente scettico, trascorse poi il resto della vita a promuovere il culto della Madonnina e raccogliere testimonianze di grazie ad essa legate.

Mons. Grillo era nato a Parghelia (Calabria), nella diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, il 18 agosto 1930 ed era stato ordinato sacerdote il 25 aprile 1953. Eletto alla Chiesa residenziale vescovile di Cassano allo Jonio il 7 aprile 1979, aveva ricevuto l’ordinazione episcopale il 27 maggio successivo. Il 20 dicembre 1983 era stato trasferito alla sede di Tarquinia e Civitavecchia, poi divenuta Civitavecchia-Tarquinia, il 30 settembre 1986. Il 21 dicembre 2006 aveva rinunciato al governo pastorale della diocesi. Benedetto XVI lo aveva nominato Canonico della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore in Roma dove attualmente risiedeva.

Frequenti erano state le sue apparizioni televisive nel corso degli anni per spiegare il fenomeno della lacrimazione della Madonnina di Civitavecchia. Il 24 febbraio 1995 fu effettuata una tac presso l’Istituto di radiologia del Policlinico Gemelli dal prof. Maurizio Vincenzoni. L’esame escluse la presenza di marchingegni o altre anomalie all’interno della statuetta. Il 28 febbraio successivo Grillo ricevette dai professori Angelo Fiori e Giancarlo Umani Ronchi i risultati degli esami del liquido prelevato dalla statuetta. La conclusione diceva testualmente che “le tracce di apparenza ematica riscontrate sul volto e sul collo della statua della Madonna sottoposte al nostro esame sono risultate tracce di sangue umano maschile. L’esame macroscopico e radiologico della statua non ha evidenziato la presenza di anomalie all’infuori delle tracce ematiche”.

La Chiesa cattolica non si è ancora espressa ufficialmente sulle lacrimazioni. Una prima commissione teologica, voluta dalla diocesi di Civitavecchia, ha manifestato un parere sostanzialmente positivo, senza entrare però nel merito della soprannaturalità.
Dal 17 giugno 1995 la statuetta è custodita in una teca nella locale parrocchia di Sant’Agostino, esposta alla venerazione dei fedeli. Anche San Giovanni Paolo II, sostenitore del culto della Madonnina, aveva potuto venerarla e pregare dinanzi a lei perché monsignor Grillo gliela portò in Vaticano.

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ZENIT Staff

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