Accordo di collaborazione Cnr – Aid

Consiglio nazionale delle ricerche e Agenzia industrie difesa hanno firmato giovedì un Accordo quadro con lo scopo di favorire il riadattamento delle produzioni per uso militare in uso civile

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Individuare e sviluppare progetti congiunti di ricerca su materiali avanzati e su tecnologie innovative finalizzati alla riconversione parziale delle produzioni militari in produzioni ad uso civile, avviare progetti di formazione e di valorizzazione del personale: sono alcuni degli obiettivi dell’Accordo Quadro sottoscritto oggi dal Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Prof. Luigi Nicolais e dal Direttore generale dell’Agenzia industrie difesa (Aid), Ing. Marco Airaghi.

“Con la firma di questo Accordo”, spiega Luigi Nicolais, “il Cnr mette a disposizione le proprie conoscenze scientifiche e tecnologiche che l’Agenzia Industrie difesa potrà utilizzare presso i suoi stabilimenti, la cui produzione investe molteplici settori: dal farmaceutico al manifatturiero, dalla cantieristica navale alla demilitarizzazione e recupero dei materiali di risulta. Il contributo del Cnr consentirà di ripristinare le condizioni di efficienza operativa degli stabilimenti, di valorizzare il personale dipendente, di sviluppare nuovi prodotti e servizi di tipo duale”.

Per esempio, lo ‘Stabilimento militare produzione di cordami’ di Castellammare di Stabia (Na), uno degli otto gestiti dall’Aid nell’ambito dell’Area tecnico-industriale del Ministero della Difesa, era entrato a far parte dell’Agenzia, nel 2001, per rilanciare le proprie attività non solo sul mercato ‘captive’ ma anche sul mercato civile.

“Lo stabilimento vanta una centenaria esperienza nel produrre cordami”, Marco Airaghi. “Una delle prime iniziative da avviare riguarderà proprio lo sviluppo di corde di nuova generazione in grado di fornire in modo intelligente informazioni all’utente sullo stato di invecchiamento mediante appositi indicatori, garantendo la visibilità notturna attraverso segnali luminosi, prevedendone lo smaltimento, a fine vita, nel rispetto dell’ambiente”.

Le linee di attuazione della collaborazione saranno individuate e concordate da un Comitato di Indirizzo Strategico che, oltre a definire i temi progettuali, dovrà pubblicare e pubblicizzare i risultati.

Le modalità e le forme di collaborazione saranno invece regolate da convenzioni operative, sulla base degli ordinamenti interni delle due Parti contraenti e potranno essere estese ad altri soggetti interessati per favorire la massima valorizzazione dei risultati e la trasformazione e utilizzazione degli stessi in un più ampio contesto territoriale e nazionale.

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ZENIT Staff

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