Udienza Angela Merkel, 17 giugno 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO

“Accorato” appello del Papa ai leader del G20

Lettera di papa Francesco alla cancelliera tedesca Angela Merkel

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“Dare priorità assoluta ai poveri, ai profughi, ai sofferenti, agli sfollati e agli esclusi” e “rigettare i conflitti armati”. Questo l’appello rivolto da papa Francesco ai partecipanti al vertice del G20, in programma dal 7 all’8 luglio 2017 nella città anseatica di Amburgo, in Germania.
In un messaggio inviato alla cancelliera democristiana della Germania, Angela Merkel, in occasione dell’apertura dei lavori del G20, il Pontefice pone al centro delle sue considerazioni le popolazioni africane colpite da carestia e siccità.
Riflettendo su “la gravità, la complessità e l’interconnessione delle problematiche mondiali”, in particolare “il dramma delle migrazioni”, il Papa chiede nella sua lettera, che porta la data del 29 giugno — festa dei santi Pietro e Paolo –, di “mettere in moto processi che siano capaci di offrire soluzioni progressive e non traumatiche e di condurre, in tempi relativamente brevi, ad una libera circolazione e alla stabilità delle persone che siano vantaggiosi per tutti”.
“Nei cuori e nelle menti dei governanti e in ognuna delle fasi d’attuazione delle misure politiche — così sottolinea Francesco — c’è bisogno di dare priorità assoluta ai poveri, ai profughi, ai sofferenti, agli sfollati e agli esclusi, senza distinzione di nazione, razza, religione o cultura, e di rigettare i conflitti armati.”
Il romano Pontefice lancia “a tutta la comunità mondiale un accorato appello per la tragica situazione del Sud Sudan, del bacino del Lago Ciad, del Corno d’Africa e dello Yemen, dove ci sono 30 milioni di persone che non hanno cibo e acqua per sopravvivere”.
“Dare un immediato sostegno a quelle popolazioni — così scrive Francesco — sarà un segno della serietà e sincerità dell’impegno a medio termine per riformare l’economia mondiale ed una garanzia del suo efficace sviluppo”.
Papa Francesco, che nella prossimità del centenario della lettera di Benedetto XV “Ai Capi dei Popoli Belligeranti” — 1° agosto del 1917 — dichiara di sentirsi “obbligato” a chiedere al mondo di porre fine a tutte queste “inutili stragi”, ricorda inoltre che la guerra “non è mai una soluzione”.
Occorre — così sottolinea — “ridurre sostanzialmente i livelli di conflittualità, a fermare l’attuale corsa agli armamenti e a rinunciare a coinvolgersi direttamente o indirettamente nei conflitti”.
Nel suo messaggio, Francesco evoca anche le “nuove ideologie dell’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria” e raccomanda “un sano e prudente pragmatismo, guidato dal primato dell’essere umano e dalla ricerca di integrare e di coordinare realtà diverse e a volte contrastanti, a partire dal rispetto di ogni singolo cittadino”.
“Le soluzioni, per essere durature, non possono non avere una visione più ampia e devono considerare le ripercussioni su tutti i Paesi e tutti i loro cittadini”, prosegue Francesco, che invita a non dimenticare i Paesi che non partecipano al Vertice.
“Coloro — Stati e persone — la cui voce ha meno forza sulla scena politica mondiale sono precisamente quelli che soffrono di più gli effetti perniciosi delle crisi economiche per le quali hanno ben poca o nessuna responsabilità”, osserva infatti il Papa, il quale aggiunge, che “quella parte dell’umanità” “avrebbe il maggiore potenziale per contribuire al progresso di tutti”. (pdm)
Cliccare qui per leggere il testo completo.

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Anne Kurian-Montabone

Laurea in Teologia (2008) alla Facoltà di teologia presso l'Ecole cathedrale di Parigi. Ha lavorato 8 anni per il giornale settimanale francese France Catholique" e participato per 6 mese al giornale "Vocation" del servizio vocazionale delle chiesa di Parigi. Co-autore di un libro sulla preghiera al Sacro Cuore. Dall'ottobre 2011 è Collaboratrice della redazione francese di Zenit."

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