"Abbiamo bisogno del Papa in Messico: ho pregato molto per questo"

Intervista all’ambasciatore presso la Santa Sede, Federico Ling

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ROMA, martedì, 24 gennaio 2012 (ZENIT.org) – Il viaggio di Benedetto XVI in America Latina colmerà una certa sensazione di “sentirsi orfani”. In particolare in Messico, paese che soffre le conseguenze di una lotta senza sosta contro la criminalità organizzata.

Il Papa sarà percepito come un padre che viene ad aiutare un popolo e, sebbene non potrà risolvere concretamente le problematiche sociali, accompagnerà la gente nella propria sofferenza.

Lo ha affermato l’ambasciatore del Messico presso la Santa Sede, Federico Ling Altamirano, che prevede il viaggio sarà un vero successo e che inoltre farà cadere il cliché secondo il quale il Papa sarebbe eurocentrico, poco mariano e timorosi di viaggiare lontano.

Invece andrà in questi Paesi, “perché papa Benedetto non ha paura di nulla”, ha enfatizzato il diplomatico centroamericano.

L’ambasciatore ha esposto questo pensiero in un’intervista concessa a Zenit, dopo un incontro informale tra ambasciatori e giornalisti, organizzato giovedì 19 a Roma, dall’agenzia Prestomedia, Mediatrends e la spagnola Fondazione promozione sociale della cultura.

Cosa ha il Papa ad andare in Messico?

Federico Ling: Penso che, come detto da Sua Santità il 12 dicembre, durante la messa per la celebrazione della Madonna di Guadalupe in Vaticano, l’America Latina sta lottando per non perdere e far crescere il proprio cattolicesimo che ha più di 500 anni e che meritava quindi una visita del Papa.

Cuba e Messico: forse con il Messico c’è un legame storico, tuttavia con Cuba, ancora oggi, i rapporti non sono facili.

Federico Ling: Si tratta di un’osservazione valida ma lo è anche pensare che Messico è il secondo Paese al mondo per numero di cattolici e che, tra Roma e il Messico, la linea tracciata passa sopra L’Avana.

Si attendeva questa notizia?

Federico Ling: Tre anni fa c’era poca speranza. Io non avevo altra possibilità che quella di pregare, e ho fatto questo.

Ma Messico aveva invitato il Papa?

Federico Ling: Sì, il presidente del Messico, Felipe Calderon, lo aveva invitato due volte di persona. Forse l’appello quasi angosciato del presidente ha avuto un suo peso, ed è stato più o meno in questi termini: “Abbiamo bisogno di Lei nel nostro Paese, in questo momento di scontro frontale con il crimine organizzato, che ha prodotto un immenso dolore e vittime innocenti”.

Beh, non sempre così innocenti!

Federico Ling: Certamente no, ma anche la gente criminale ha moglie, figli, genitori. Troppe lacrime, troppe difficoltà. Inoltre c’é una situazione psicologica per la quale il popolo messicano e tanti altri in America  Latina si sentono orfani.

Come può la visita del Pontefice aiutare i paesi latinoamericani?

Federico Ling: Qui il Papa aiuterà tantissimo, anche solo con la sua presenza. Non ha bisogno di dire tante cose. Se lo desidera ancor meglio. Basterà dire: qui c’è vostro padre per aiutarvi a risolvere il problema e non smetto quindi di accompagnarvi nel dolore. Vi benedico e che la Madonna di Guadalupe vi aiuti a uscirne fuori di questi problemi.

In diverse opportunità, anche in Brasile, in Aparecida il Papa ha già dato diversi orientamenti, vero?

Federico Ling: Sì. Nella messa di Guadalupe, ad esempio, è stato molto preciso. Se lo ripete nei diversi luoghi di Cuba e Messico, sarà molto apprezzato. Qui in San Pietro, tra riti e cerimonie, quelle parole possono suonare accademiche, ma là, suoneranno “in patria”.

Il cardinale di Cuba, Jaime Ortega ha detto a Zenit che i latinoamericani erano desiderosi di benedizioni.

Federico Ling: Sì, benedizione e anche qualcosa in più. A questo ci penseranno in modo di favorire la visita in termini di partecipazione e di presenza. Da parte mia ho la sensazione che sarà un grande successo.

Quale sarà il contributo di questo viaggio al pontificato di Benedetto XVI?

Federico Ling: Anche se dipinto molte volte come un Papa conservatore e, in quanto tedesco, poco papista e poco mariano, il viaggio farà cadere questi miti e un sogno diventerà realtà.

Quale cammino ha intrapreso Sua santità?

Federico Ling: Qualsiasi sarà, andrà bene, perché non soltanto migliorerà la sua immagine in America Latina, ma anche in Europa, perché romperà il cliché secondo cui, è un Papa eurocentrico che visita soltanto Paesi come Malta o San Marino perché ha paura di andare oltre…

Quindi?

Federico Ling: No, no, questo Papa non ha paura di niente. Mi affascinano la maniera e la maestria con le quali porta avanti la devozione alla Madonna di Guadalupe, smentendo che sia poco mariano. Inoltre, per noi che abbiamo bisogno di un senso di paternità, è come un padre.

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ZENIT Staff

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