Daily meditation on the Gospel

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Abbi pazienza con me — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Martedì 21 Marzo 2017

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Lettura
Nel capitolo 18 Gesù aveva già parlato della correzione fraterna (vv. 15-18); ora Pietro chiede cosa fare qualora il fratello si ostini nel suo comportamento negativo. Gesù risponde che non è mai questione di quantità o di limiti, poiché ogni caso è a sé. Inoltre, poiché oltre che creditori siamo anche debitori di qualcosa nei confronti di altri, ciascuno farà bene a rientrare nei limiti della propria coscienza. Da notare che Gesù e Pietro non parlano di una qualsiasi offesa, ma di “peccato”, cioè della ripercussione tra fratelli della infedeltà verso Dio, poiché è a Dio che il peccato è rivolto.
Meditazione
Una cosa è essere debitori, un’altra creditori. Chiedere clemenza è ben diverso dal concederla. Due moralità lacerano il cuore: l’interno o l’esterno, il privato o il pubblico. Come la samaritana, che in casa fa un po’ come le pare, mentre al pozzo, con Gesù che la interpella, indossa la maschera. Si dimostra, infatti, sensibile ai conflitti fra popoli, interessata al vero culto, al vero profeta, alla questione del Messia. L’uomo della parabola quando tocca a lui implora, poi la situazione cambia e fa il giustiziere. La compassione consiste nel mettersi al posto dell’altro, non si può quindi chiedere clemenza se non si è disposti a renderla. Tutto ciò che siamo e abbiamo è dono di Dio, per questo noi partiamo sempre in debito. Giustizia non è quindi pretendere un pareggio di bilancio, ma accogliere l’altro per ciò che è, con tutti i limiti e le probabili mancanze verso di noi. Nemmeno i genitori ci hanno dato tutto il bene o solo bene, ma non si può attendere un risarcimento per tutta la vita. Se non avesse ricevuto un condono il debitore-creditore avrebbe forse potuto chiedere la restituzione, anche se c’è modo e modo; ma egli parte già graziato e questo cambia tutto. La grazia di Dio può essere un vantaggio e una forte spinta a camminare secondo lo Spirito, altrimenti si trasforma in un serio impedimento, addirittura una condanna; tutto dipende da come si accoglie. La giustizia è il ristabilimento di un equilibrio interiore, per la riunificazione del cuore, la guarigione da tentennamenti e doppie moralità, alternate secondo le circostanze. Noi non sappiamo di essere scissi, come da parte sua la samaritana e gli stessi scribi e farisei; spesso ci adagiamo ad un modo di essere senza più verificarci, semplicemente perché le cose vanno in un certo modo.
Preghiera
Padre, tu hai sempre pazienza con noi, ma ti deludiamo spesso per le nostre divisioni, l’incapacità a relazionarci con compassione e gratuità. Non ritirare da noi la tua misericordia, per amore del tuo Figlio Gesù. Accetta il cuore contrito e umiliato, unico sacrificio vero e gradito davanti a te.
Agire
Non conterò come debito verso di me quelle che mi sembrano, o forse sono, mancanze nei miei confronti. Cercherò una via di giustizia nella preghiera per il fratello.
Meditazione del giorno a cura di don Marco Simbola, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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