A Roma riemerge l'Oratorio di Sant'Orsola

Un percorso nella Roma cancellata dalle modificazioni urbanistiche della fine del XIX Secolo e dell’inizio del XX Secolo

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La statua di San Giovanni Battista Giovane, attribuita a Michelangelo, alcuni frammenti marmorei di fine quattrocento, un grande affresco di Madonna in trono con bambino. Sono queste le opere che saranno  esposte dal 25 giugno fino al 24 ottobre al Museo dei Fiorentini (Via Acciaioli 2), arrivate dall’Oratorio di Sant’Orsola. Questa mostra vuole diventare il primo capitolo del progetto “Roma Cancellata / Erased Roma”, promosso dalla Basilica e dal Museo di San Giovanni dei Fiorentini e da Ligamina, organizzazione statunitense volta alla conservazione e studio del patrimonio artistico del centro storico di Roma, in collaborazione con il MiBACT – Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e del Polo Museale della città di Roma e a Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina, Museo di Roma.

L’esposizione  si inaugurerà il prossimo 25 giugno alle 19. Tra gli altri, saranno presenti  il Direttore del Museo di Roma in Palazzo Braschi, Pier Luigi Mattera; Lucia Calzona, del Ministero dei Beni Culturali, e  monsignor Matteo Zuppi, vescovo ausiliare di Roma Centro.

Il giorno prima, il 24 giugno, alle 18.30, in occasione della festa della Natività di San Giovanni Battista , nella basilica di san Giovanni dei Fiorentini si svolgerà una solenne celebrazione eucaristica, presieduta dal cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi.

L’Oratorio ha origine durante il XV secolo ed  è stato fondato dalla confraternita dei Fiorentini. Era collocato proprio su quello che è oggi un tratto di Corso Vittorio Emanuele II, e fu demolito per permettere al Corso di sfociare sul Tevere e arrivare in Vaticano. Molti e pregevoli artisti hanno lavorato qui, e negli anni si sono susseguiti i nomi di coloro che sembravano essere coinvolti nella decorazione: da Girolamo Siciolante da Sermoneta a Taddeo Zuccari, Daniele da Volterra e molti altri, a testimonianza di una intensa vita popolare e artistica del luogo.

Obiettivo dell’esposizione, è quello di cercare di ricomporre in un quadro chiaro le vicende di costruzione, decorazione, utilizzo e demolizione dell’Oratorio, andando a tentare di dipanare i dubbi sulle attribuzioni artistiche dei dipinti, e ripercorrendo la storia del recupero dei frammenti, culminate in un restauro ad hoc fatto proprio per questa occasione. Il progetto “Roma Cancellata / Erased Roma”, vuole restituire l’immagine e la storia di quegli edifici e luoghi di pregio “cancellati” dalle modificazioni urbanistiche della fine del XIX Secolo e dell’inizio del XX Secolo.

In un percorso all’interno del Museo dei Fiorentini che parte da  frammenti pittorici di questo edificio e di altri posti, che sono stati salvati e attualmente conservati nei depositi del Museo di Roma, attraverso anche la riproduzione di stampe, disegni e foto d’epoca, si vuole cercare di restituire al pubblico l’idea di un luogo “perso” fisicamente ma “recuperato” in spirito e in immagine.

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ZENIT Staff

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