A Rimini arrivano domani i primi volontari per il "premeeting"

Sono attesi in 600, dei quali circa 400 universitari

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Si anima il grande ‘cantiere’ del Meeting con l’arrivo, domani, dei primi volontari che daranno il proprio contributo decisivo nella realizzazione dell’evento. “Che cosa porta tanti giovani qui a Rimini, a lavorare gratuitamente per costruire il Meeting? L’affetto per qualcosa che è buono, – ha affermato il nostro presidente Emilia Guarnieri – il desiderio di spendersi e sacrificarsi per qualcosa che ha il sapore del bene, del vero. È lo stesso bene intravisto nello sguardo dell’amico che li ha invitati o sperimentato nell’esperienza già fatta. Un bene che è per gli altri in quanto è vissuto come bene per sé, altrimenti non tornerebbero”.

Sono circa 600 coloro che lavoreranno nel pre-meeting: 400 universitari, provenienti da numerosi atenei italiani: a partire dalla Lombardia, con i 46 universitari della Facoltà di Architettura e gli 81 di Ingegneria della Bovisa di Milano, a cui si aggiungono i 111 del Politecnico e i 33 dell’Accademia di Brera. Nutrita la rappresentanza dell’Emilia-Romagna, con 118 volontari provenienti dall’ateneo di Bologna, 14 da Ferrara, 5 da Modena, 7 da Parma, 4 dall’Università di Rimini. E ancora 4 volontari dall’Università di Torino, 4 da Genova e 5 dalla Svizzera Lugano. A questi si aggiungono circa 200 volontari adulti provenienti da tutta Italia.

I primissimi a varcare i cancelli della Fiera saranno domani i 37 responsabili dei cantieri delle mostre, ai quali si aggiungeranno oltre 200 volontari dal 14 agosto e i restanti a partire dal 17.

I turni sono molto intensi: “Si parte alle 8,45 – ha affermato l’ingegner Franco Casalboni, che coordina i volontari nella fase di allestimento – con un momento di preghiera insieme, la recita delle lodi. Il lavoro inizia dalle 9 alle 13, si pranza assieme e si ricomincia dalle 14,15 alle 18,45. Poi per cena ci si trova tutti all’oratorio di S. Giuseppe al Porto, una bella occasione di condivisione”.

Tante le mansioni che svolgeranno i volontari. “Ognuno ha il proprio compito – ha continuato Franco Casalboni – chi viene inserito nel laboratorio dei grafici per la creazione di pannelli e grafiche varie, c’è la falegnameria, gli imbianchini, gli elettricisti professionisti, a cui i volontari fanno da supporto, il cantiere delle mostre, il magazzino e tanto altro”.

Ai 600 del pre-meeting seguiranno i 3107 volontari che lavoreranno durante la settimana del Meeting: dal 24 al 30 agosto, con una nutrita e ormai consolidata presenza dall’estero, con ben 16 paesi rappresentati: Austria, Belgio, Camerun, Canada, Colombia, Ecuador, Francia, Gran Bretagna, Haiti, Kosovo, Lituania, Messico, Polonia, Portogallo, Russia, Spagna, Stati Uniti, Svizzera e Ucraina.

E sono davvero numerose le storie che mostrano l’attaccamento profondo delle persone che partecipano alla costruzione di questo evento – ricordiamo che i volontari, oltre a lavorare gratuitamente, si pagano viaggio, vitto e alloggio – una per tutte è quella di Daniela di Catania, sposata, con 5 figli, che quest’anno ha deciso di festeggiare i 25 anni di matrimonio venendo a lavorare gratuitamente al Meeting insieme al marito e a tutta la famiglia. “Un’esperienza di gratuità, – ha concluso Franco Casalboni – una disponibilità totale che mi colpisce sempre, perché ogni anno emerge un grande valore che trascende l’oggetto per cui si lavora, una ‘Presenza’, per cui vale la pena dare il proprio tempo, nella ricerca di ciò che dà valore alle cose. Una dimensione che fa parte della realtà, ma che va imparata ed educata”.

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ZENIT Staff

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