A Parigi vince "il buon senso cristiano"

Il fondamentalismo laicista fa marcia indietro: autorizzata l’affissione del manifesto per il concerto a favore dei Cristiani d’Oriente, dopo il veto della Ratp

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La scorsa settimana la società che gestisce la metropolitana di Parigi, la Ratp (“Régie autonome des transports parisiens”), aveva vietato l’affissione di manifesti di un trio musicale composto da due preti ed un ex seminarista che annunciava un concerto “in favore dei cristiani d’Oriente”.

I manifesti sono stati ristampati senza tale scritta perché, secondo la direzione della Rapt, “il metrò è uno spazio laico, dove non sono ammesse prese di posizione né politiche né religiose”.

La decisione della Rapt aveva destato enorme scalpore, perché tra l’altro il concerto – che si svolgerà il 14 giugno – conta di utilizzare il ricavato per aiutare le comunità cristiane perseguitate in Siria, Iraq, Nigeria e altri paesi del Medio oriente e dell’Africa.

Sulla vicenda è intervenuto anche l’arcivescovo di Parigi, il cardinale André Vingt-Trois, il quale – riporta il Sir – aveva parlato di “una misura scandalosa e discriminatoria”, segno di “una degradazione culturale” che non tiene conto della drammatica “situazione che vivono i cristiani nelle terre del Medio Oriente e in altri posti del mondo, dall’Ucraina all’Asia ad alcuni paesi dell’Africa, dove c’è una sistematica caccia al cristiano”.

A sua volta la Conferenza Episcopale francese, in una nota, ha sottolineato gli innumerevoli interventi a favore degli organizzatori del concerto “segno della solidarietà della Francia e dei francesi verso le popolazioni perseguitate”.

Ieri, poi, è giunto un significativo tweet del premier francese Manuel Valls che sul suo profilo del social network ha scritto: “Stop ai dibattiti sterili! Sosteniamo i cristiani d’Oriente, vittime del terrore oscurantista. La Rapt deve prendersi le sue responsabilità!”.

La società ha quindi deciso di fare marcia indietro ed adesso i manifesti potranno essere affissi con la scritta: “a favore dei cristiani d’Oriente”. Una vittoria per la libertà religiosa e per i cristiani che stanno subendo persecuzioni nel mondo. Ma anche per il gruppo musicale nato su iniziativa di mons. Jean-Michel di Falco Leandri, 74enne vescovo di Gap.

Circa cinque anni fa mons. di Falco ha fondato il trio musicale “Les Prêtres” ispirandosi al trio irlandese “The Priests” che ha già venduto un milione e mezzo di album. Il trio francese è composto dai sacerdoti Jean-Michel Bardet, 51 anni, e Charles Troesch 33 anni, il terzo componente del gruppo è un ex seminarista, il vietnamita Joseph Dinh Nguyen Nguyen 31 anni.

Nel 2010 il gruppo francese ha realizzato un album dal titolo “Spiritus dei”. Hanno un sito Internet e stanno raccogliendo fondi per altri due progetti umanitari. Il primo in Madagascar per l’associazione Akamasoa diretta da padre Pedro Opeka, sloveno-argentino di 67 anni, leggendaria figura di muratore-missionario che assiste migliaia dei più poveri tra i poveri. Il secondo per la scuola di suor Odette dove insegano a leggere e scrivere a circa 1500 ragazzi.  

Sulla questione dei manifesti nel metrò parigino, mons. Di Falco, intervistato dal quotidiano La Croix, ha detto: “In quanto cristiano non mi ha disturbato vedere nei corridoi del metrò i manifesti di un fim intitolato ‘Qu’Allah benisse la France’ (Che Allah benedica la Francia). In nome della libertà di espressione si ha diritto di insultarci e noi in nome della laicità non abbiamo il diritto di esprimere le nostre convinzioni?”. 

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ZENIT Staff

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