A Camaldoli per recuperare il tempo e lo spazio per l’anima

Intervista al monaco camaldolese, padre Matteo Ferrari

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di Maurizio Tripi

ROMA, mercoledì, 16 giugno 2010 (ZENIT.org).- Nell’ambito delle numerose iniziative camaldolesi per il 2010 la Comunità monastica di Camaldoli organizza per l’estate incontri di grande interesse dal punto di vista spirituale e umano, proponendo le settimane camaldolesi.

Uno degli incontri sarà incentrato sul tema “La sfida dell’alterità per un mondo ospitale e fraterno” e sarà svolto dal teologo Carmine Di Sante dal 20 al 26 giugno.

Sarà poi il turno della Settimana Biblica che verterà quest’anno sul Vangelo di Giovanni ed in particolar modo il discorso di addio. L’incontro prende il nome di “Li amò sino alla fine” (GV- 13,1) e si svolgerà dal 12 al 17 luglio, con la presenza del biblista benedettino, padre Giorgio Giurisato e di altri studiosi di Sacra Scrittura.

Ed infine la Settimana Liturgica sul rapporto con la comunità Valdese.

In collaborazione con l’Istituto di Liturgia Pastorale “Santa Giustina” di Padova, l’incontro si terrà dal 19 al 24 luglio e avrà per tema “I colori dell’Eucarestia” – La celebrazione dell’eucaristia nelle diverse tradizioni cristiane. Teologia e pastorale a confronto.

Così la Comunità monastica di Camaldoli intende offrire a tutti uno spazio d’incontro, condividendo quelle realtà che stanno alla base della stessa vita: preghiera, dialogo, approfondimento, comunione.

Intervistato da ZENIT, il monaco camaldolese, padre Matteo Ferrari ha spiegato che “collocate nell’intenso e significativo tempo dell’estate, momento di svago e riposo, queste giornate possono essere un prezioso momento per ‘custodire’ la nostra relazione con Dio, con gli altri, e con le vicende che segnano la storia dell’umanità”.

Ma qual è l’attualità e il fascino di Camaldoli nell’epoca di Internet?

Padre Matteo: In un’epoca come la nostra dove tutto è così segnato da un uso della comunicazione senza confini e in tempo reale, l’esperienza di trascorrere qualche tempo a Camaldoli, partecipando ad alcune proposte della Comunità monastica, ci riporta a ritmi e tempi diversi, ad una diversa esperienza di comunicazione, dove il silenzio precede la parola e dove la Parola ha il primo posto sulle parole.

E’ quanto mai importante oggi sapersi prendere questi spazi di “distacco” dal quotidiano, non per fuggirlo, ma per potervi ritornare con uno sguardo differente e per saper anche apprezzare in modo diverso le possibilità che in esso ci sono offerte.

Cosa offrono le Settimane Camaldolesi a chi le frequenta?

Padre Matteo: Le “Settimane” di Camaldoli, o le altre attività della Foresteria del Monastero (cfr. www.camaldoli.it) offrono la possibilità di condividere la preghiera della Comunità monastica e di incontrare nel medesimo tempo tanti fratelli e sorelle animati spesso dalla medesima ricerca e portatori delle medesime domande. In questo contesto nel quale si è ospitati da una comunità che prega e ascolta, e nel quale ci viene chiesto di ospitare l’altro che incontro, vengono offerte anche proposte di formazione biblica, spirituale e culturale con l’aiuto di monaci della Comunità o di studiosi ed esperti chiamati ad offrire un loro contributo.

Chi è l’ospite tipo di Camaldoli e a chi sono rivolte le vostre Settimane?

Padre Matteo: Le “Settimane” sono rivolte a tutti. In particolare ci sono alcune iniziative che la Comunità ha pensato per i giovani, in modo che esista uno spazio a loro dedicato e per loro e con loro pensato.

Gli ospiti che vengono a Camaldoli durante l’estate sono veramente molto differenti tra loro. La cosa che li accomuna è l’essere in ricerca. Sono credenti che vogliono approfondire la loro fede, giovani che stanno pensando al loro futuro e alla loro vita, non credenti che si interrogano sul senso della vita. La Comunità monastica accoglie tutti e di tutti si mette in ascolto in modo conforme alle sue capacità, possibilità e disponibilità, con la consapevolezza di non avere tanto risposte da dare, ma semplicemente con la convinzione di doversi fare compagna nel cammino degli ospiti che trascorrono insieme ad essa un po’ del loro tempo e che spesso in essa trovano un riferimento.

Può spiegare, ai non addetti ai lavori, cosa sono la Settimana Liturgica e la Settimana Biblica?

Padre Matteo: La Settimana Liturgica intende approfondire, in modo non specialistico ma di buona divulgazione, alcuni temi fondamentali riguardanti la preghiera della Chiesa, la liturgia. Questa esigenza è nata dal rinnovamento della liturgia promosso dal Concilio Vaticano II che ha voluto che essa divenisse azione di tutti i fedeli e non solo qualcosa a cui partecipare come “muti spettatori”.

La Settimana Biblica propone ogni anno l’approfondimento di un libro delle Sacre Scritture o di una parte di esso. Quest’anno ci soffermeremo sui capitoli 13-17 del Vangelo di Giovanni. E’ un modo per conoscere sempre meglio le Scritture anche da un punto di vista intellettuale, ma non solo. Anche la conoscenza delle Scritture è un aiuto perché esse diventino realmente il nutrimento della nostra vita spirituale, il “sacramento” della Parola di Dio che incontra la nostra vita.

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ZENIT Staff

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