50° Gemelli: Nicola Piovani dirige orchestra di giovani per i malati nell'ospedale

Il piazzale del Gemelli trasformato ieri in un teatro all’aperto con l’esibizione dell’Orchestra e dei Cori Voci Bianche e Mani Bianche del Sistema Orchestre e Cori Giovanili e Infantili in Italia Onlus

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Si è concluso, con un lungo applauso delle quasi 1500 persone che assistevano con attenzione e partecipazione, il viaggio di Gemelli insieme, la manifestazione partita a giugno dello scorso anno da Piazza del Popolo lungo il filo rosso della prevenzione delle malattie e di educazione sanitaria con cui i medici del Gemelli, per impulso della Direzione del Policlinico, hanno incontrato i romani nelle piazze e in luoghi di aggregazione della Capitale.

Una serata dedicata anzitutto ai malati e ai loro familiari che la Direzione del Policlinico ha voluto realizzare proprio nel cuore dell’ospedale. Tanti i degenti  e le famiglie che dalle finestre e dai balconi, trasformati per l’occasione in palchi teatrali, hanno seguito l’esecuzione dell’intenso e vario programma scelto da Piovani per  l’occasione. Ma anche chi era costretto a letto ha potuto seguire la serata musicale dalle stanze di degenza grazie al sistema tv a circuito chiuso.

Il concerto è stato preceduto dalla presentazione del francobollo ordinario  tematico dedicato al Gemelli ed emesso ieri dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e distribuito da Poste italiane nella serie “Le Eccellenze del sapere”. La serata è stata condotta con la consueta eleganza da Milly Carlucci che ha aperto l’evento con il saluto del Rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli.

Il pubblico ha seguito con emozione l’avvio del concerto sulle note dell’Inno di Mameli per proseguire con i grandi classici della musica sinfonica: da Béla Bartòk, con Danze popolari romene, La danza col bastone, Girotondo, Sul posto, La danza del corno, Polka romena, Passettino di Belényes e Passettino di Nyaàgra a Johannes Brahms con Danza ungherese n.1. al celeberrimo Domenico Modugno con Nel blu dipinto di blu. E per concludere alcuni brani con cui Piovani vinse l’Oscar, con il famoso film di Roberto Benigni, da “La vita è bella – Suite” e brani dal suo personale repertorio: Allegro del Sistema e La notte di San Lorenzo, colonna sonora dell’omologo film dei fratelli Taviani.

Per la straordinaria occasione numerose le personalità presenti e gli amici del Gemelli. Tra queste: il presidente del Senato Piero Grasso che a Natale aveva ospitato il Sistema Orchestre e Cori Giovanili e Infantili in Italia Onlus, Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Francesco Maria Grieco, Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Roma e molti altri ancora. 

“In questo cinquantesimo anniversario del Policlinico Gemelli” – ha dichiarato il Rettore Franco Anelli dopo aver rivolto un sentito ringraziamento alle Autorità presenti, in particolare nella persona del Presidente del Senato, e al Maestro Piovani e alla sua Orchestra – “è giusto ricordare non solo il fondatore Padre Agostino Gemelli, ma anche i primi professori e gli operatori, pionieri di questa nascente Istituzione, sorta su una collina alla periferia della Capitale. Un Policlinico Universitario, il Gemelli, che ha come scopo quello di trasferire la conoscenza al letto del malato. Gemelli insieme ha avuto l’obiettivo di celebrare i cinquant’anni del Policlinico e di essere un percorso nelle piazze e in diversi luoghi di aggregazione della città di Roma di prevenzione delle malattie e di educazione alla salute. Il riscontro che abbiamo avuto è stato di grandissima partecipazione e adesione. La qualità dell’assistenza sanitaria è nelle cure più avanzate disponibili: questo ci pone il problema di spingere avanti i confini della ricerca nel rispetto della persona sui temi che pongono dubbi etici, in coerenza  con i principi nei quali da sempre ci riconosciamo”.

“Mi piace pensare a questo concerto – ha dichiarato il Maestro Piovani al termine dell’esibizione – come ad un momento di attenzione a due pilastri fondamentali della nostra società: la Sanità e la Cultura che oggi vivono una crisi profonda. Questo – ha concluso – “è particolarmente doloroso in un Paese come l’Italia che vive e ha vissuto da sempre di arte e cultura”.

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ZENIT Staff

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