400 milioni i bambini schiavi nel mondo

Il 16 aprile proposto come Giornata Mondiale contro la Schiavitù Infantile

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di Nieves San Martín

MADRID, giovedì, 10 aprile 2008 (ZENIT.org).- Il Movimento Culturale Cristiano e altre organizzazioni di ispirazione cristiana hanno reso pubblico un comunicato per chiedere che il 16 aprile venga dichiarato Giornata Mondiale contro la Schiavitù Infantile. Quel giorno ci saranno celebrazioni in tutto il mondo.

“In pieno XXI secolo – afferma un comunicato del Movimento Culturale Cristiano inviato a ZENIT – assistiamo a una delle situazioni più vergognose della nostra epoca: la schiavitù infantile. Guerra, prostituzione, sfruttamento lavorativo, fame, maltrattamenti… è il panorama di più di 400 milioni di bambini al mondo ogni giorno”.

I bambini, secondo il comunicato, rappresentano più del 10% del potenziale di manodopera, stimato in oltre tre miliardi di persone. I piccoli schiavi apportano, secondo le stime più basse, circa 13.000 milioni di euro annuali al PIL mondiale.

“Affermiamo – denuncia il testo – che la schiavitù infantile è il più grande problema lavorativo e, quindi, sindacale del mondo”.

La schiavitù infantile, secondo queste organizzazioni, “è diventata uno strumento della guerra commerciale internazionale. I bambini e gli adolescenti rappresentano il gruppo lavorativo più vulnerabile e indifeso. Potenti imprese multinazionali note in tutto il mondo – con produzioni che vanno dalle automobili e l’abbigliamento fino alle bevande e alle scarpe da ginnastica – sfruttano bambini e bambine nei Paesi poveri con sottocontratti per diminuire il prezzo di una merce che si vende in altri luoghi e di cui quei bambini non potranno mai usufruire”.

Le organizzazioni difendono l’abolizione totale della schiavitù infantile e la lotta “contro la disoccupazione e la precarietà lavorativa imposta agli adulti, contro i salari da fame, i contratti temporanei e per l’accesso ai servizi sociali fondamentali”.

Non si può dimenticare, aggiungono, “che i loro stessi dati confermano che più di 1.500 milioni di lavoratori sono disoccupati e vivono nella precarietà, con entrate che non superano i due dollari giornalieri per famiglia”.

Il fatto che sia stata scelta questa data è dovuta al fatto che il 16 aprile 1995 è morto assassinato Iqbal Masih, ucciso dalle mafie tessili del Pakistan perché le aveva denunciate.

Iqbal era un bambino pakistano di 12 anni, cristiano in un Paese a maggioranza musulmana. Lavorò come schiavo dall’età di 4 anni per le mafie tessili del suo Paese. Insieme ad altri bambini, ottenne la libertà e iniziò una lotta associata per la liberazione dei milioni di bambini schiavi nel mondo.

Ciò lo ha portato alla fama internazionale e a intervenire in Parlamenti e università dell’America del Nord e dell’Europa, denunciando la responsabilità che gli abitanti del Nord del pianeta hanno nella misera dell’infanzia del Sud.

Non gli è stato perdonato, e al suo ritorno la mafia tessile lo ha assassinato il giorno di Pasqua del 1995. La sua morte ha reso manifesta davanti al mondo la drammatica realtà dei 400 milioni di bambini che vivono nelle più diverse forme di schiavitù.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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