25 aprile: “Custodire il fiore della democrazia nato dalle ceneri della guerra”

Nel 71° anniversario della Liberazione,  Sofia Rosso, presidente Anteas, invita ad aver ‘cura’ di questo fiore che è la partecipazione alla vita politica e sociale del Paese “per evitare che appassisca”

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“Dalle ceneri di una guerra terribile e devastante dove nella sola Europa hanno perso la vita milioni di persone è nato un fiore”. Lo afferma, in occasione dei 71 anni della Festa della Liberazione, Sofia Rosso, presidente nazionale di Anteas, associazione di volontariato e promozione sociale articolata su tutto il territorio nazionale con oltre 600 tra associazioni e coordinamenti e più di 75mila soci aderenti.
“Questo fiore è la Costituzione della Repubblica la quale è portatrice di principi democratici e di partecipazione alla vita politica e sociale del Paese”, afferma Rosso. Che ricorda quanto scritto dal prof. Pier Luigi Zampetti in Partecipazione e democrazia completa: “I nostri costituenti lo avevano pienamente intuito introducendo nella Costituzione il concetto di persona umana e del suo pieno sviluppo, nonché il principio di partecipazione effettiva all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese (artt. 2, 3)”.
Questo pone le basi per una ‘democrazia completa’ che si attua tramite “l’integrazione della rappresentanza con la partecipazione”. “È la partecipazione delle persone alle varie formazioni sociali che da vita concreta al principio di sussidiarietà, il quale trova la sua ragion d’essere nelle diverse espressioni di cittadinanza, come il volontariato e l’associazionismo” ha aggiunto la presidente di Anteas. “Tali forme di partecipazione sono più efficaci quanto più fanno riferimento al valore del prendersi cura delle relazioni ed ai principi di gratuità, dono e fiducia, i quali contribuiscono a costruire comunità attive capaci di formare reti di prossimità in grado di ri-costruire legami sociali”.
“La Costituzione nata dalle ceneri del secondo conflitto mondiale contiene quest’idea di partecipazione sulla quale basare la costruzione di cammini condivisi per realizzare una società inclusiva che pone il volontariato quale valore fondante per esercitare una cittadinanza attiva”. “Questo fiore nato dal deserto della guerra – ha avvertito Sofia Rosso – ha bisogno però di essere costantemente curato per evitare che si appassisca”.
 

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ZENIT Staff

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