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2017: La buona notizia di Cristo guidi il cammino dell’uomo!

La vera rivoluzione sta nella convinzione di ognuno di poter partecipare alla definizione di un mondo per come Dio lo ha concepito

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L’uomo è un essere straordinario. Quanti libri, articoli su riviste e giornali, testi di canzoni e di colonne sonore si sono scritti e pubblicati nelle forme più impensate. Un fiume di parole e di melodie per tradurre e focalizzare emozioni, speranze, dolori, rabbie, contestazioni, progetti d’amore e di civiltà più avanzata. Tentativi riusciti o meno che hanno cercato comunque di aprire ampi spazi per superare gli errori, i traumi, le sconfitte o inneggiare alle vittorie, alle nuove conquiste, alla solidarietà. Una cosa è certa: l’uomo vive nel tentativo di fare in ogni modo un qualche passo in più, capace di tranquillizzarlo ed aprirgli strade sicure che portino alla comprensione del grande mistero della vita.
A fine anno il tutto diventa di solito tema centrale delle manifestazioni e degli appuntamenti televisivi e culturali, sociali e politici, economici e produttivi, ricreativi e familiari. Ovunque si mette mano ai resoconti. Si cerca di quantizzare il lavoro svolto e i miglioramenti ottenuti, se non le sconfitte realizzate. Di riflesso scattano i buoni propositi e le promesse, interiori ed esteriori, di avviare un modello comportamentale più proficuo per sé e per gli altri. Il mondo ha sicuramente negli ultimi cinquant’anni conosciuto meraviglie in qualsiasi campo attivo della collettività.
Ha di riflesso modificato le condizioni generali che di consueto restringono i passaggi per una convivenza ricca di pari opportunità e di giustizia. Se questo è avvenuto in diverse zone della terra, la stessa cosa non si può dire per milioni di persone che ancora vivono nel terrore, nella paura, nella guerra più atroce possibile, nella fame e senza alcun diritto naturale. Le cronache parlano chiaro! Lo stesso Papa Francesco al termine di questo anno è stato “costretto” a ricordare come il martirio che falcia la galassia cristiana, in diversi territori del pianeta, sia oggi superiore al passato.
Una realtà che la dice lunga sul dialogo tra le religioni che a parole tutti gli Stati condividono.  Guardando poi dentro “casa nostra”, ma comunque nei Paesi così detti evoluti, ci si accorge di come i soli risultati economici e sociali raggiunti non bastino a far respirare l’aria salubre della serenità del cuore e della comunione tra le persone. Una condizione che purtroppo porta in più circostanze persino alla rinuncia di gustare nella sua pienezza la bellezza della realtà umana. La buona notizia fa fatica a passare, se prevalgono ansie e paure e i limiti di una vita senza Cristo.
In ogni articolazione della nostra comunità necessitano perciò uomini illuminati; persone di fede compiuta; testimoni della Parola del vangelo in politica, editoria, economia, ecc.; operai convinti nella vigna del Signore, per ridare all’uomo e alla sua coscienza la giusta direzione da intraprendere.  La bussola della verità, tutta in Cristo, è compagna sicura di chi, al di là del suo ruolo, intenda portare a termine ogni opera terrena che non venga da sé stessi, ma dalla sapienza divina.  Qui è la svolta. Per Guardare con fiducia e con speranza al 2017, aspettando perciò un anno migliore, non si può non essere protagonisti di questo “rovesciamento” nel privato e nel pubblico.
Se un resoconto va fatto, avendo ormai il 2016 alle spalle, si rende pertanto necessario interrogarsi, soprattutto come credenti, se i risultati delle proprie azioni siano stati ispirati dallo Spirito Santo. È questo l’unico modo per concorrere ad un equilibrato avanzamento della terra in ogni sua espressione materiale, etica e spirituale. Essere realmente strumenti di Dio significa diventare suo braccio operativo nell’espletamento della propria funzione dentro la comunità di riferimento. A chiunque ciò è concesso. L’uomo nella sua personale libertà sceglie il suo destino e il modello esistenziale su cui poggiare le direttrici dei suoi giorni presenti e futuri.
Siamo nel tempo di Natale. Nel suo mistero c’è la risposta a questa esigenza di operare ispirati dallo Spirto Santo, senza farsi travolgere dalle infinite relazioni empiriche che reggono l’impianto sociale. I rapporti umani infatti, essendo più volte falsati in origine, compromettono di seguito anche i buoni propositi e la buona fede di molti individui, anche se attivi e propositivi nei vari spazi della quotidianità. Il male va ostacolato e superato sempre, pur se tutto ciò potrebbe portare dei contraccolpi personali. Andando avanti la bontà delle azioni positive prenderà comunque il sopravvento e ogni sconfitta non sarà altro che la base di nuove vittorie.
La nascita di Gesù ricorda a tutti i popoli che il Verbo si è fatto carne. Un evento senza precedenti; unico; irripetibile; dono ineguagliabile per gli uomini tutti. L’opera di Dio si concretizza pienamente così tramite Cristo e continuerà a compiersi con tutti gli uomini che sceglieranno, accogliendo lo Spirito Santo, di essere discepoli del Signore. La vera rivoluzione, in grado di scuotere le fondamenta di ogni spazio comunitario, sta nella convinzione di ognuno di poter partecipare alla definizione di un mondo per come Dio lo ha concepito e che il peccato rende difficile nella sua originaria attuazione.
L’umanità deve intendere, partendo da ogni singolo uomo, che ogni opera compiuta, persino se diretta al bene dell’umanità, deve essere connessa alla Parola per potersi ben cementare nella storia. Senza il terreno fertile della sapienza divina ogni cosa nel tempo, finiti gli effetti speciali, rischia di cadere. Una triste conseguenza che si potrebbe evitare se, a più livelli, si smettesse di cancellare la verità del Figlio dell’Uomo; di disattivare la sua mediazione; di smantellare il valore dell’Eucaristia e della Chiesa, una, santa, cattolica, apostolica.
Mentre un anno finisce e le menti, così come i cuori, si schiudono a nuovi propositi per il prossimo futuro, si capisce ancora di più quanto necessiti un cristiano che non galleggi in una dannosa involuzione di stoltezza e di insipienza. Cristo va messo al centro. Nessuno si deve vergognare di farlo conoscere ad altri, negando a molti la verità. Gli effetti peseranno su tutta la famiglia umana, perché terreno fecondo dove far avanzare un pericoloso relativismo con le sue forme adattabili a qualsiasi verità soggettiva. Si rischia di questo passo di lasciare nell’animo umano le tenebre più cupe, anche se le luci esteriori annunciano una serenità del tutto precaria.
La buona notizia di Cristo nato accompagni il 2017; prepari la nuova primavera dell’Umanità; guidi nella luce il cammino dell’uomo. Buon anno a tutti!

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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