150 anni non sono bastati per unire l’Italia

Conclusi i lavori del Convegno Nazionale della FUCI

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ROMA, mercoledì, 18 maggio 2011 (ZENIT.org).- Si sono conclusi i lavori del Convegno Nazionale della FUCI, tenutosi a Reggio Calabria, tra il 12 e il 15 maggio scorsi. In questi giorni oltre 200 studenti provenienti da tutta Italia si sono interrogati sul tema “150 e non sentirli. Eredità e prospettive dell’Italia che cambia”, cercando di individuare e riflettere insieme sulle cause di disunità che ancora oggi attanagliano il nostro Paese e sulle sfide che ci attendono per mantenerlo unito. 

“Da qui si spiega anche il titolo stesso del Convegno – affermano i Presidenti Nazionali Sara Martini e Alberto Ratti – ed in particolare di quel ‘150 e non sentirli’, che sta proprio a significare come da un lato l’Italia non si senta vecchia, né senta l’unità come un fardello storico e anzi voglia viverne altrettanti, ma dall’altro come questi anni non siano bastati per fare dell’Italia un Paese realmente unito”.

Diversi i relatori illustri che hanno accompagnato i fucini nelle loro riflessioni. Nella sessione inaugurale, tenutasi al Teatro Cilea, sono intervenuti Giorgio Campanini, che ha affrontato il taglio storico, mettendo in luce i nodi ed i passaggi fondamentali che un giovane non può non conoscere; Giovanni Maria Flick ha invece affrontato l’importanza del momento costituente, nonché la svolta segnata dalla Carta Costituzionale nella storia italiana; infine con Antonino Spadaro si è riflettuto sul valore della laicità.

Nella giornata di venerdì si sono alternati due momenti tematici. La mattina l’Aula Magna della Facoltà di Architettura ha ospitato dei laboratori tematici tenutisi in seguito ad una sessione plenaria che ha visto come relatori Ferdinando Pagnoncelli, il quale, tramite dati e indagini, ha messo in luce le difficoltà delle nuove generazioni a sentirsi cittadini di un Paese unito e ad elaborare una forte identità nazionale; Luigi D’Andrea ha invece affrontato il tema del federalismo, in relazione ai principi contenuti nella Carta Costituzionale, specificando la rilevanza del principio di sussidiarietà; infine Paolo Bustaffa è intervenuto sul rapporto tra Italia e Europa, sottolineando in particolar modo il ruolo svolto dai media nella formazione di una coscienza europea.

La tavola rotonda del pomeriggio ha costituito la parte più propositiva dell’intero appuntamento. I relatori invitati sono infatti stati chiamati a lanciare delle proposte concrete per la sviluppo del Paese. Erano seduti al tavolo: Francesca Chirico, giornalista e scrittrice calabrese, che ha sottolineato l’importanza di investire nella cultura per aver cura del nostro Paese, nonché di un recupero delle radici e della memoria per affrontare le sfide lanciate dalla globalizzazione; Genevieve Makaping, antropologa e sociologa camerunense che vive e lavora da più di 20 anni in Italia, ha invece approfondito la questione delle nuove presenze e dell’integrazione, invitando gli italiani ad imparare a guardare allo straniero con atteggiamento meno diffidente e più consapevole del loro essere persona; Francesco Delzio, manager e giornalista che è intervenuto sulle strategie di sviluppo del Paese e sulla condizione giovanile, rimarcando l’importanza di una serie di misure economiche e politiche per far sì che i giovani tornino ad essere protagonisti della vita del Paese.

Diverse dunque le sollecitazioni lanciate dai relatori agli studenti partecipanti al Convegno, che hanno stimolato altrettante reazioni e proposte. “In questi giorni abbiamo sperimentato sulla nostra pelle l’unità d’Italia, con giovani che arrivano da ogni regione – afferma la Presidenza nazionale – e adesso ci apprestiamo a ripartire, ognuno per le proprie città e ad essere uomini e donne che fanno unità nella loro vite, unità tra studio e preghiera e tra vita e fede, oltre che uomini e donne che costituiscono strumenti di unità nei loro ambienti di vita, università in primis”.

“Al termine dei lavori del prossimo Consiglio centrale, che si terrà a Roma il 25 e 26 giugno, verrà diffuso un documento conclusivo – affermano Sara Martini e Alberto Ratti – che farà sintesi del cammino della FUCI dell’a.a. 2010-2011”.

Un cammino che ha visto un’ ampia e articolata riflessione sulle condizioni sociali, politiche ed economiche del nostro Paese. La Scuola di Formazione, tenutasi lo scorso ottobre a Ragusa, dal titolo “maleDETTO Sud. Immagini, contraddizioni, risorse e speranze di una terra in cerca d’autore” ha focalizzato l’attenzione sul documento della Conferenza Episcopale “Per un Paese Solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno” e quindi sull’importanza dello sviluppo delle regioni meridionali, nel contesto della crescita dell’intero Paese.

Il Convegno nazionale ha invece inquadrato il tutto all’interno della cornice dell’unità nazionale, raccogliendo l’eredità storica lasciataci in consegna, individuando ciò che ancora ci divide e tentando di individuare strade e strumenti per uno sviluppo del Paese. “Il documento conterrà delle proposte concrete, sui temi affrontati in questi giorni – affermano sempre i Presidenti nazionali – che come Federazione di universitari cattolici vogliamo mettere sul tavolo per far ripartire la nostra amata Italia”.

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ZENIT Staff

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