Conferenza Stampa dal titolo “Preparare il futuro, costruire la pace al tempo del Covid-19” - Intervento del Card. Peter Kodwo Appiah Turkson - Foto (Screenshot) Copyright Vatican Media

Card. Turkson: “Solidarietà. Fiducia. Incontro. Bene comune. Nonviolenza”

Conferenza Stampa dal titolo “Preparare il futuro, costruire la pace al tempo del Covid-19”- Intervento del Card. Peter Kodwo Appiah Turkson

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Alle ore 11.30 di questa mattina, presso l’Aula “Giovanni Paolo II” della Sala Stampa della Santa Sede ha luogo una Conferenza Stampa dal titolo “Preparare il futuro, costruire la pace al tempo del Covid-19”. Intervengono: l’Em.mo Card. Peter Kodwo Appiah Turkson, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e Presidente della Commissione Vaticana per il Covid-19; Suor Alessandra Smerilli, Coordinatore della Task-force Economia della Commissione Vaticana per il Covid-19 e Professore Ordinario di Economia Politica presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium; il Dott. Alessio Pecorario, Coordinatore della Task-force Sicurezza della Commissione Vaticana per il Covid-19 e Officiale del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.

Intervento del Card. Peter Kodwo Appiah Turkson

Come tutti sappiamo, stiamo affrontando una delle peggiori crisi umanitarie dalla seconda guerra mondiale. Mentre il mondo adotta misure di emergenza per affrontare una pandemia globale e una recessione economica globale, entrambe sostenute da un’emergenza climatica globale, dobbiamo anche considerare le implicazioni per la pace di queste crisi interconnesse. La Commissione COVID-19 del Vaticano, in particolare attraverso le Task Force per la sicurezza e l’economia, ha analizzato alcune di queste implicazioni. Permettetemi di evidenziare i seguenti punti.

Mentre oggi si destinano somme senza precedenti alle spese militari (compresi i più grandi programmi di modernizzazione nucleare), i malati, i poveri, gli emarginati e le vittime dei conflitti sono colpiti in modo sproporzionato dalla crisi attuale. Finora, le crisi interconnesse (sanitaria, socio-economica ed ecologica) stanno allargando il divario non solo tra ricchi e poveri, ma anche tra le zone di pace, di prosperità e di giustizia ambientale e le zone di conflitto, di privazione e di devastazione ecologica. Non ci può essere guarigione senza pace. La riduzione dei conflitti è l’unica possibilità di ridurre le ingiustizie e le disuguaglianze. La violenza armata, i conflitti e la povertà sono infatti collegati in un ciclo che impedisce la pace, favorisce le violazioni dei diritti umani e ostacola lo sviluppo.

Personalmente, accolgo con favore la recente approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU di un cessate il fuoco globale[1] . Non possiamo combattere la pandemia se ci combattiamo o ci stiamo preparando a combattere l’uno contro l’altro. Accolgo inoltre con favore l’approvazione, da parte di 170 Paesi, dell’appello delle Nazioni Unite a mettere a tacere le armi![2] Ma una cosa è chiamare o approvare una dichiarazione di cessate il fuoco, un’altra cosa è metterla in pratica. Per farlo, dobbiamo congelare la produzione e il commercio di armi.

Le attuali crisi interconnesse di cui ho parlato (sanitaria, socio-economica ed ecologica) dimostrano l’urgente necessità di una globalizzazione della solidarietà che rifletta la nostra interdipendenza globale. Negli ultimi due decenni, la stabilità e la sicurezza internazionale si sono deteriorate[3] . Sembra che l’amicizia politica e la concordia internazionale cessino sempre più di essere il bene supremo che le nazioni desiderano e per il quale sono pronte a impegnarsi. Purtroppo, invece di essere uniti per il bene comune contro una minaccia comune che non conosce confini, molti leader stanno approfondendo le divisioni internazionali e interne. In questo senso, la pandemia, attraverso morti e complicazioni sanitarie, recessione economica e conflitti, rappresenta la tempesta perfetta!

Abbiamo bisogno di una leadership globale che possa ricostruire legami di unità, rifiutando al contempo il capro espiatorio, la recriminazione reciproca, il nazionalismo sciovinista, l’isolazionismo e altre forme di egoismo. Come ha detto Papa Francesco lo scorso novembre a Nagasaki, dobbiamo “rompere il clima di sfiducia” e prevenire “l’erosione del multilateralismo”[4]. Nell’interesse della costruzione di una pace sostenibile, dobbiamo promuovere una “cultura dell’incontro” in cui uomini e donne si scoprano l’un l’altro come membri di una stessa famiglia umana, condividano lo stesso credo.

Solidarietà. Fiducia. Incontro. Bene comune. Nonviolenza. Noi crediamo che questi siano i fondamenti della sicurezza umana. La Chiesa sostiene con forza i progetti di costruzione della pace che sono essenziali per le comunità in conflitto e post-conflitto per rispondere al COVID-19. Senza il controllo delle armi, è impossibile garantire la sicurezza. Senza sicurezza, le risposte alla pandemia non sono complete. La pandemia dovuta al COVID-19, la recessione economica e il cambiamento climatico rendono sempre più chiara la necessità di dare priorità alla pace positiva rispetto a concetti ristretti di sicurezza nazionale. San Giovanni XXIII segnalò già oltre cinquant’anni fa la necessità di questa trasformazione ridefinendo la pace in termini di riconoscimento, rispetto, salvaguardia e promozione dei diritti della persona umana (Pacem in terris, 139). Ora più che mai è giunto il momento che le nazioni del mondo passino dalla sicurezza nazionale con mezzi militari alla sicurezza umana come preoccupazione primaria della politica e delle relazioni internazionali. Ora è il momento che la comunità internazionale e la Chiesa sviluppino piani audaci e fantasiosi per un’azione collettiva commisurata alla portata di questa crisi. Ora è il momento di costruire un mondo che rifletta meglio un approccio veramente integrale alla pace, allo sviluppo umano e all’ecologia. Grazie!
__________________
[1] https://news.un.org/en/story/2020/07/1067552
[2] https://news.un.org/en/story/2020/06/1066982
[3] https://press.vatican.va/content/salastampa/en/bollettino/pubblico/2019/09/27/190927b.html
[4]http://www.vatican.va/content/francesco/en/speeches/2019/november/documents/papafrancesco_20191124_messaggio-arminucleari-nagasaki.html

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione