Elezioni

Elezioni - Wikimedia Commons

Referendum: dai cattolici richiamo all’unità, dopo la vittoria del "No"

Bagnasco: “È il momento della responsabilità, camminiamo insieme”. Costalli (MCL): “Buon segno l’alta affluenza”. Gandolfini (CDNF): “Renzi ha rifiutato il confronto e ora paga”

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Un commento stringato e sostanzialmente neutrale, quello del cardinale Angelo Bagnasco, in merito al risultato del referendum costituzionale. “Adesso è il momento di una grande responsabilità, come sempre a tutte le parti e a tutti i livelli”, ha dichiarato il presidente della Conferenza Episcopale, a margine della messa celebrata stamattina a Genova, nella chiesa di San Lorenzo, in occasione della festa di Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco e dei marinai.
Al cronista che gli domandava se il risultato referendario rischi di portare ad un paese spaccato, il cardinale Bagnasco ha risposto: “Cerchiamo di camminare insieme”.
Soddisfazione per la vittoria del NO è stata espressa dai movimenti laicali che in questi mesi hanno espresso la loro contrarietà alla revisione costituzionale. Il presidente del Movimento Cristiano Lavoratori, Carlo Costalli, ha sottolineato innanzitutto la “grande partecipazione popolare al voto”, a dimostrazione di come “quando si toccano temi importanti come la riforma della Costituzione, le persone partecipano e non accettano condizionamenti di alcun genere”.
Secondo Costalli, l’alta affluenza alle urne è il segno di una “richiesta dei cittadini di sentirsi parte maggiormente attiva e coinvolta nelle scelte politiche e strategiche del Paese”.
Ritenendo la Costituzione, “la disposizione fondamentale che esprime le basi della convivenza civile e politica, il manuale che detta le regole del gioco e che è frutto della volontà di condividere”, Costalli prende atto che il voto di ieri “ha diviso anziché unire” consegnandoci “un Paese che mostra le cicatrici della violenza di una parte sull’altra: già da questo punto di vista possiamo dire che questa riforma aveva fallito, ancor prima del verdetto degli elettori – ha osservato -. I cittadini lo hanno capito e sentito, e si sono mobilitati perché la Costituzione non è tema sul quale dividere un Paese, ma una casa comune in cui tutti debbono ritrovare l’unità”.
Richiamando ad un clima di “distensione”, in cui “prevalga in ognuno il senso di responsabilità”, il presidente del MCL ha auspicato che il mondo cattolico si impegni concretamente per ricostruire la coesione sociale ed indichi “una strada in questa direzione”, che possa “permettere a una classe politica ormai logorata di ricostruire il rapporto di fiducia con i cittadini”.
Altri obiettivi da perseguire, per i quali “il MCL farà la sua parte”, secondo Costalli, sono il ritorno alla “scelta dei propri rappresentanti” da parte degli elettori e il varo di “una nuova legge elettorale che non sia modulata sulle contingenti, presunte, convenienze dell’uno o dell’altro partito (come è avvenuto per l’Italicum), ma pensata per rafforzare proprio il legame fiduciario e la stretta relazione elettore-eletto che sono la base di una rappresentanza degna di questo nome”.
Il risultato del referendum è stato commentato anche da Massimo Gandolfini, presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, secondo il quale il presidente del Consiglio dimissionario, Matteo Renzi “è stato punito dalla sua arroganza, quella stessa arroganza che lo ha portato ad ignorare ogni confronto, anche informale, con il popolo del Family day – che ha portato milioni di persone in piazza a distanza di pochi mesi nel 2015 e 2016  – e ad imporre due voti di fiducia per far approvare la legge sulle unioni civili”.
Con riferimento allo striscione apparso durante l’ultimo Family day, Gandolfini ha aggiunto: “Il 31 gennaio avevamo promesso che ce ne saremmo ricordati e ora Renzi si ricorderà per sempre del nostro popolo, che ha presentato il conto alle urne, dopo centinaia di incontri svolti in tutta Italia dal Comitato famiglie per il No”.
Il presidente del Comitato sottolinea quindi “l’esigenza di una politica che smetta di prendere ordini dalle élite ma torni a rappresentare le esigenze dalla famiglie che sono il lavoro e la natalità. La ripresa economica – ha aggiunto – non può infatti essere agganciata senza una ripresa valoriale che metta al centro dell’azione culturale, politica e legislativa la vita, la famiglia e la stessa integrità dell’essere umano. Oggi, la nostra attività in favore della vita, della famiglia e della libertà educativa ne esce sicuramente rafforzata”, conclude il leader del Family Day.
 
 

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione