Planned Parenthood

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Planned Parenthood Federation: l’industria degli aborti

Dopo lo sconvolgente video che rivela la compravendita di parti del corpo dei feti, una petizione chiede al Congresso USA di fermare lo scempio

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Uno scioccante video mostra che la Planned Parenthood Federation (IPPF), la maggiore industria degli aborti in USA, vende parti del corpo di bambini abortiti. La notizia è stata diffusa in questi giorni da Lifenews.

Sono due i video che denunciano questa pratica. Nel primo, uno dei medici principali della ONG degli aborti, viene ripreso mentre descrive come la fabbrica degli aborti vende parti del corpo di bambini abortiti. In un altro video la dott.ssa Deborah Nucatola, Senior Director del servizio medico dell’IPPF, oltre a questo, ammette di usare bambini abortiti tramite aborto tardivo (partial-birth abortions) per fornire parti del corpo integre.

Il video di due ore, visibile per esteso su Lifenews, è frutto di una ripresa sotto copertura. Due attori, che si fingono compratori di un’azienda di biologia umana, sono ad un pranzo di lavoro con la dottoressa Nucatola. Non è però il frutto della fantasia di un regista o di uno sceneggiatore il contenuto di questo video, è piuttosto real TV…

Come capo del dipartimento dei servizi medici dell’IPPF, la Nucatola ha supervisionato le pratiche mediche delle varie location della planned parenthood fin dal 2009. Inoltre forma i dottori abortisti dell’ippf e lei stessa pratica aborti nella planned parenthood di Los Angeles fino alla 24° settimana.

La Nucatula ammette che l’IPPF raccoglie campioni di parte del corpo di bambini, usa le procedure illegali dell’aborto tardivo per ottenere parti vendibili, è consapevole della sua responsabilità e prende provvedimenti per non farsi scoprire.

Così mentre si mangia la sua insalata, l’ufficiale medico dirigente dell’IPPF spiega nel dettaglio, la vendita di parti del corpo di bambini nascituri vittime di aborti. “Descrive sfacciatamente come le teste dei bambini uccisi con l’aborto valgono molti dollari”, scrive Lifenews.

I finti compratori chiedono se “fa differenza sapere” che parti del corpo servirebbero loro. “Fa una grossa differenza”, spiega la dottoressa, “molte persone vogliono il fegato. Per questo i fornitori operano con la guida degli ultrasuoni, così sanno dove mettere il forcipe… siamo diventati molto bravi a prelevare cuore, polmoni, fegato, perché sapendo questo non schiaccio questa parte, ma schiaccio sotto, oppure schiaccio sopra, e vedo se riesco ad avere tutto tutto intatto”. L’esame di anatomia serve a qualcosa, ma non a capire che quel bambino è un uomo, è “uno di noi”.

Una “medicina disumana”, come la definisce Wanda Poltwaska, medico e psichiatra, sopravvissuta al campo di concentramento di Ravensbruck.

La Nucatula prosegue spiegando che, per estrapolare la calotta cranica intatta, si effettua un aborto podalico, in modo tale che la testa esca alla fine, intera. Il grido di Munch, nient’altro…

In un clip separato, appare la presidente dell’IPPF, Cecile Richards, che elogia il lavoro della Nucatula per la raccolta di tessuti  fetali: “Bene. Grande. lei è sorprendente!”. Perché prende e vende pezzi di bambini? Donne o carnefici?

Il video è il primo del Center for Medical Progress nella sua serie “Human Capital”, il frutto di un lavoro di tre anni di giornalismo investigativo sul traffico illegale dell’ippf di feti abortiti e delle loro parti.

Il responsabile del progetto, David Daleiden, ha reagito così al filmato del suo team: “L’associazione a delinquere dell’IPPF, per ricavare denaro dalla vendita di parti di bambini abortiti, raggiunge i vertici dell’organizzazione. I funzionari eletti devono ascoltare il grido pubblico, perché l’IPPF sia dichiarata responsabile davanti alla legge anche per le tasse, affinché sia fermato questo barbaro affare degli aborti”.

I bambini, anche quelli che la società abortisce, valgono oro.

A questo link si può firmare una petizione in cui si chiede che il Congresso USA, inizi un’investigazione sull’IPPF e la ritenga responsabile per la potenziale violazione della legge federale, per avere venduto parti del corpo di bambini abortiti: http://www.gopetition.com/petitions/congress-must-investigate-planned-parenthood.html.

La legge federale, infatti, lo proibisce. La vendita di parti del corpo di bambini abortiti e la vendita di tessuti umani sono crimini punibili con la reclusione fino a 10 anni e con una multa fino a 500mila dollari.

 

 

 

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Elisabetta Pittino

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