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Nizza. "Falle e menzogne di Stato" dietro la strage?

Il quotidiano “Libération” accusa il Governo di aver gestito male la sicurezza e di aver mentito su alcuni elementi della strage. Prorogato intanto di tre mesi lo stato di emergenza

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A una settimana dalla tragica serata di Nizza, ennesimo attentato sul suolo europeo che è costato la vita a 84 persone, il dito dei media francesi è puntato verso le istituzioni, accusate di aver gestito malamente la sicurezza.
Le pesanti ombre sul dispositivo di sicurezza le getta il quotidiano Libération, che scrive: “Contrariamente a quanto afferma il ministero dell’Interno, l’ingresso della zona pedonale della promenade des Anglais la sera del 14 luglio non era protetto dalla polizia nazionale”. Nel ricostruire nel dettaglio i buchi nella sicurezza e le incongruenze nelle dichiarazioni ufficiali post-attentato, il quotidiano non esita a parlare di “falle e menzogne di Stato”.
Il camion che si è lanciato in una corsa impazzita tra la folla sul lungomare della città della Costa Azzurra, è potuto entrare liberamente nella zona pedonale. Il primo a porsi qualche domanda in proposito era stato l’ex sindaco di Nizza ed attuale presidente della regione Alpi-Nizza-Costa Azzurra, Christian Estrosi. “Mi piacerebbe capire come un camion sia riuscito a entrare nella zona pedonale”.
Per fugare i dubbi, il 16 luglio Bernard Cazeneuve, ministro dell’Interno francese, aveva affermato che erano presenti “numerose volanti della polizia nazionale per bloccare la carreggiata”. Il quotidiano della sinistra francese lo ha però smentito: basandosi su fotografie di quella sera e su diverse testimonianze dirette, ha infatti ricostruito che la polizia nazionale se ne era andata alle 20.30, rimpiazzata da due agenti municipali.
Libération se la prende poi con il Governo, per aver mentito su come siano andate le cose la sera del 14 luglio a Nizza. “Non nascondere nulla degli errori commessi è una necessità democratica” scrive il quotidiano in un duro editoriale.
Intanto il Parlamento francese, cinque giorni dopo la strage, ha prorogato per la quarta volta lo stato di emergenza nel Paese, dichiarato per la prima volta dopo gli attentati di Parigi del novembre scorso. Questa situazione consente al Governo di vietare le manifestazioni e inasprisce le pene per i reati legati al terrorismo.
Accolte stavolta anche alcune misure proposte dall’opposizione, come le perquisizioni dei bagagli e dei veicoli durante i controlli d’identità anche senza richiesta della magistratura.
 

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ZENIT Staff

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