Cascia: l’Ostia liquefatta nel libro di preghiere di un prete di campagna

ROMA, domenica, 5 dicembre 2004 (ZENIT.org).- Per approfondire il tema del Sacramento dell’Eucaristia ZENIT pubblica una serie di storie legate ai Miracoli Eucaristici, curata da Antonia Salzano Acutis, Presidente dell’Istituto San Clemente I Papa e Martire (info@istitutosanclemente.it) e Curator della Pontificia Accademia “Cultorum Martyrum”.

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L’Istituto San Clemente sta preparando un libro su 80 Miracoli Eucaristici corredato di disegni e fotografie a colori, che uscirà nel marzo del 2005.

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Miracolo Eucaristico di Cascia, Italia (1330)

Citare la cittadina di Cascia significa ricordare Santa Rita, ma Cascia è anche il luogo dove avvenne un celebre Miracolo Eucaristico.

Siamo nei dintorni di Siena, nell’anno 1330, cinquant’anni prima della nascita della Santa: un contadino gravemente ammalato – racconta un antico codice – mandò a chiamare un prete per ricevere la Comunione. Quel sacerdote, per incuria e forse per scarsa devozione, infilò l’Ostia consacrata nel libro delle preghiere.

Pare di vederlo questo anonimo prete di campagna mentre, disturbato in un’ora scomoda, si trascina in chiesa, apre il Tabernacolo e, per risparmiarsi la ricerca di una teca, maneggia l’Ostia che racchiude il Corpo di Nostro Signore come se fosse un’immaginetta di poco conto.

Una volta giunto al capezzale del contadino il prete apre il libro delle preghiere e con spavento scopre che l’Ostia si era liquefatta, trasformandosi in un grumo di sangue. Sconvolto richiude subito il libro, lo rimette sotto il braccio e corre via annunciando che sarebbe tornato: «La Comunione – disse – non deve essere “acciabattata”», che nel dialetto locale sta per “sgualcita”, “deformata”. Andò a Siena e si presentò al Convento di Sant’Agostino dove stava predicando Simone Fidati, uomo dottissimo e Santo, al quale raccontò l’accaduto.

L’autenticità di questo Miracolo è garantita da una serie di significativi elementi. Innanzitutto dal racconto di Simone Fidati – oggi Beato e sepolto nella chiesa di Santa Rita – che ne fu testimone oculare; da un esame scientifico eseguito nel 1687 sulle due pagine del libro, dove le macchie di sangue risultarono perfettamente sovrapponibili; dalle dichiarazioni di vari Papi e, infine, da un fatto soprannaturale e sconvolgente: chi guarda la Reliquia in controluce ancora oggi può riconoscervi il viso dolce e triste di Gesù.

La pagina macchiata di quel libro è attualmente conservata a Cascia nella chiesa di Santa Rita. Il prodigioso avvenimento viene ricordato ogni anno per la festa del Corpus Domini, quando la Reliquia viene portata solennemente in processione.

Nel 1930, in occasione del sesto centenario dell’evento, fu celebrato a Cascia un Congresso Eucaristico per l’intera diocesi di Norcia; fu allora inaugurato un prezioso ed artistico Ostensorio e venne pubblicata tutta la documentazione storica reperibile al riguardo.

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ZENIT Staff

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